

E' presumibile che in origine la cappella fosse dipinta anche sulle pareti, forse andate perdute nel sec.XVI con
l'abbattimento dell'adiacente Castello Superiore (il CASTELLACCIO, sede dei
Marchesi del Vasto di Busca dopo il 1138) e, successivamente,
ricostruite.
Nel
CATINO ABSIDALE APPARE, al centro della composizione pittorica, il tema del CRISTO, "SIGNORE GLORIOSO" nella mandorla
iridata, (1) .
Accanto
al Cristo, appare il "Tetramorfo" cioè i
quattro "viventi" del libro dell'Apocalisse cap. 4;
simbolo dei quattro
Evangelisti:
-
il vitello (Luca) simboleggia la mitezza di Gesù,
-
l'angelo,l'uomo (Matteo), è l'umanità del Cristo
-
l'aquila (Giovanni), simboleggia l'elevatezza
del Suo annuncio,
-
il leone (Marco) la Sua forza.Nel
complesso i quattro Evangeli sintetizzano la figura del Cristo. I simboli sono
accompagnati dal cartiglio che visualizza l'inizio del Libro Sacro posto sotto
di loro. Il testo dei cartigli si riferisce all'inizio dei Vangeli

Nel
REGISTRO INFERIORE, appare la bella figura di MARIA col Figlio Gesù,(2)
La
figura di Maria Madre di Dio, (THEOTÓKOS),
e si colloca come riquadro centrale nella storia di S.Stefano
e simboleggia la Chiesa; il Figlio Bambino è raffigurato con i simboli della
divinità: il Libro tra le mani e il
nimbo crociato sul capo.
La STORIA DI S.STEFANO
(Atti Apostoli cap.6-7)
Si sviluppa in quattro riquadri nel registro inferiore dell'abside
.
PRIMA SCENA (3)
Presenta una donna col suo
piccolo che, alla benedizione del santo, riprende vita.
Al di sopra il cartiglio dice in latino:"Stefano, pieno di grazia e di fortezza faceva segni e miracoli grandi
in mezzo al popolo" . Notevole, tra i popolani, l'uomo dalla ghironda


SECONDA SCENA(4)
Stefano, dotato di grande capacità oratoria dimostra, ai
Giudei che lo interpellano, la salvezza operata da Cristo. Gli interlocutori,
non sapendo resistere alla sua forza, convocano falsi testimoni per accusarlo.

TERZA SCENA
(5)
Lapidazione di
Stefano. Accanto a Stefano, un giovane "chiamato Saulo" (At 7,58), conserva imantelli
degli uccisori. Compare il cartiglio
con la scritta: "Hic est Saulus qui vocatur Paulus" (Questo è
Saulo chiamato Paolo)
in lingua volgare la scritta fondamentale: "PADRE IN LE TUE MANE RECOMANDO LO SPIRITO
MIO. PADRE PERDONA A QUILI CHE NON SANO CHE CE FACENO"
In Stefano si compie e si rinnova la
vicenda di Gesù: accusato di bestemmia e condannato a morte, il Santo muore come In alto il simbolo Trinitario: LA MANO con le stigmate il
nimbo crociato simbolo di Cristo
e la luce, simbolo dello Spirito S.
QUARTA SCENA.(6)
Il nome di Gamaliele, insieme a quello di
Nicodemo, sovrasta il sepolcro dell'inumazione in un nuovo accostamento a Gesù.
MUR DE CHEVET (arco trionfale)


ANNUNCIAZIONE,(7)
Qui
i temi si configurano come elemento di collegamento e di stacco tra l'umano e
il divino in una pagina di altissimo valore
artistico.'
L'ANGELO,
reca, nel cartiglio, la Parola dell'annuncio. La figura di Maria
bellissima, tutta "biazacea" - non è accompagnata
dal cartiglio; la risposta e l'assenso della Vergine emergono dal suo
silenzio,le mani sono incrociate
nell'atteggiamento dell'accoglienza, mentre giunge la piccola colomba simbolo
dello Spirito Santo.

Al centro, il CRISTO
IN PIETà,(8) con il volto sofferente, ma soffuso
di grande mitezza, si offre alla compassione dei fedeli tra Maria
e Giovanni piangenti. La roccia nella
sua materiale configurazione, sembra voler attrarre l'osservatore
dall'annuncio, all'epilogo della vicenda umana di Cristo.