ARTE
NELL'ANNO DELLA FEDE
UN LOGO
SUGGESTIVO: LA NAVE
L'anno della fede che il Papa aprirà
l'undici ottobre, nel cinquantesimo del Concilio Vaticano II, è un evento che
offrirà numerose opportunità di approfondimento nella conoscenza di una fede
che talvolta sembra
solo sopravvivere, tra l'ignoranza dei contenuti e della Sacra Scrittura, la generale indifferenza, l'agnosticismo, l'oscurità
dell'ateismo, e l'incoerenza di un cristianesimo senza concretezza. Infatti,
dice il Papa al n.2 della sua lettera La porta della fede: oggi la fede non è più il presupposto ovvio del vivere.non
sembra più essere così in grandi settori della società, a causa di una profonda
crisi di fede che ha toccato molte persone.
L'evento di quest'anno tra le diverse opportunità, offrirà anche quella
della fruizione artistica: la rivisitazione dei contenuti delle opere d'arte
che 2000 anni di cristianesimo hanno prodotto per
dire visivamente la fede.
Molto
opportunamente il logo scelto per quest'avvenimento è la barca la
nave immagine della Chiesa in navigazione sui flutti. Nella traduzione
graficamente moderna dell'antico simbolo, l'albero maestro è una croce tra
vele, che realizzano il trigramma di Cristo (IHS). Sullo sfondo delle vele è
rappresentato il sole che, associato al trigramma, rimanda all'Eucaristia.
La nave è un simbolo ricco di
significato, molto noto e diffuso nei popoli precristiani mediterranei per
i quali è simbolo del viaggio della morte e dell'immortalità. Nel cristianesimo
sin dalle origini, nel II-III secolo, la nave appare
nelle opere catacombali e negli scritti dei Padri dei primi tre
secoli. Anche in Palestina, tra i simboli cristiani arcaici degli
ossari appare la barca. (E.Testa,
1960 p 6).
Si discute se questo simbolo derivi
dalla tradizione ebraica o dalla simbolica greca. Le immagini marittime non
sono famigliari alla Bibbia. Israele non è un popolo marinaro, come invece,
sono i greci che solcavano il Mediterraneo; in essi si trova l'allegoria della
nave dello stato e Platone descrive i vantaggi di questa nave ben governata
dal suo timoniere (M.Lurker p.130). Nella letteratura
ebraica, la tempesta è data dalle prove, sia personali sia collettive, la cui
liberazione può venire solo dalla potenza di Dio e dalla preghiera. La nave è
vista nell'ottica della salvezza dal naufragio; l'arca in cui Noè trovò rifugio
lui e i suoi, indica anche il viaggio felice dell'anima in questa vita verso
l'eternità.
I
cristiani, nei monumenti funerari, hanno ripreso il simbolismo della
nave come segno di speranza e di eternità, utilizzandolo subito per esprimere
due temi precisi: la Chiesa e la Croce.
Il simbolismo ecclesiale della
nave risale ai sec II-III. Tertulliano è il
primo a farne un simbolo esplicito della Chiesa, identificando nella nave in
tempesta (Mc. 4,35-41) la
Chiesa delle origini, travagliata dalle persecuzioni.
Nello Pseudo Clemente (sec III) si dice: Il
corpo intero della Chiesa è come una grande nave che trasporta uomini di
provenienza molto diversa segue poi una lunga allegoria in cui Dio è
proprietario della nave, Cristo il pilota, il vescovo la vedetta, i presbiteri
sono i marinai i diaconi i capi rematori, i catechisti gli aiutanti (J.Danièlou p. 70).Un testo delle Costituzioni
apostoliche del sec. IV, sull'ordinazione dei vescovi dice: Quando
riunisci la Chiesa
sii vigile come il pilota di una grande nave Prescrivi ai diaconi come a dei
marinai di indicare il proprio posto aI fratelli,
come a dei passeggeri. Uno scritto del sec II precisa: Cristo è il pilota espertoLa prua
(della nave) è verso l'oriente la sua poppa verso l'occidente, la sua carena verso
il mezzogiorno. Ha come timoni i due testamenti. Ha marinai a destra e sinistra
come angeli custodi che la proteggono. I cavi che collegano alla cima
dell'albero sono come gli ordini dei profeti, dei martiri, degli apostoli
(Id. p71) Anche Ignazio di Antiochia nel I secolo
dice: La santa Chiesa somiglia una nave costruita di legni diversi ci sono
ordini diversi nella chiesa e le persone sposate vi hanno il loro posto.

L'altra
ben nota simbologia della nave è la
Croce che appare sin dal II secolo. L'antenna
orizzontale che taglia l'albero gli dà la forma della croce; probabilmente è il
significato più antico della nave che persisterà anche quando questa sarà
identificata con la Chiesa;
l'albero della nave-chiesa rimarrà simbolo della Croce di Cristo, come la 
cita Giustino, sec II, nell'Apologia. Nel dipinto
catacombale della Via Anapo, l'albero
della nave di Giona, ha la forma di croce.
Le prime rappresentazioni
cristiane della nave, appaiono nell'arte sepolcrale
sin dal III sec. e rinviano simbolicamente all'iter del defunto verso il
porto dell'eternità.
. Nell'epigrafe di Firmia
Victora (Vaticano) La nave, simbolo della Chiesa
ma anche del defunto, si dirige verso la meta celeste simboleggiata dal faro.
Talvolta
appare una colomba col ramo d'ulivo che, associata alla nave, simboleggia
l'anima che ha raggiunto la pace; così il cristogramma
sulla nave è segno di Cristo. Nel Nuovo Testamento l'attribuzione simbolica si riferisce
Nave Mistica- Roma Museo Pio Cristiano
alla barca di Pietro e alla presenza del lago di Tiberiade dove
Gesù, dalla barca, ammaestrava le folle. In un frammento di sarcofago
del sec IV, appare una barca il cui il timoniere ha il nome di Gesù e i
rematori quello degli evangelisti. (Museo Pio Cristiano, Roma).
Un
altro frammento di sarcofago (Museo
Capitolino), simboleggia la diffusione della Chiesa nel mondo: la barca
di
nome Thecla
ha la vela sostenuta da un grande albero a croce, accanto a due marinai il
timoniere è definito dall'iscrizione Paulus.
Con Origene
appare per la prima volta la simbolica sull'unità della Chiesa come mezzo
necessario per la salvezza: Fuori della Chiesa non vi è salvezza (Homil.3), mentre Ippolito, per primo, presenta l'allegoria
della Chiesa locale ed è all'origine degli sviluppi catechetici che ci hanno
portato a vedere nella nave, sia l'immagine della Chiesa universale sia quella
della Chiesa locale.
BIBLIOGRAFIA
F.BISCONTI, Temi di iconografia paleocristiana, PIAC Roma
2000
J.DANIèLOU, I simboli cristiani primitivi, 1997 Roma
M.LURKER, Dizionario delle immagini e dei simboli
biblici, Torino 1990