LA PIEVE DI S.MARIA E LE PRIME CHIESE DI SALUZZO
Quello che oggi costituisce il centro di convergenza
spirituale del territorio, la Cattedrale
della Diocesi di Saluzzo, ha avuto un percorso storico interessante.
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LA PIEVE,
L’edifico
sorse all’inizio del secondo millennio come pieve; faceva parte della diocesi di Torino che dal sec. IV si estendeva a gran parte del Piemonte occidentale per
allungarsi, a tratti, sino all’area costiera (A.A.Settia 1992) . La Diocesi
aveva il suo centro nella chiesa cattedrale, nel capitolo dei canonici e nel
vescovo. Con la diffusione del
cristianesimo nelle campagne, tra i sec
V e VI, la struttura della vita ecclesiastica divenne più complessa e
articolata provocando il decentramento delle funzioni religiose; questa novità
segnò l’origine della chiesa battesimale, o Pieve che aveva giurisdizione su chiese e cappelle (tituli)
disseminate nel distretto plebano (G.Casiraghi, 1979)
La pieve era alla base dell’organizzazione
amministrativa e religiosa del tempo ed esprimeva la rinascita sociale del territorio
che intorno al 1000 era caratterizzato da uno stato di estrema desolazione aggravato dalle scorrerie saracene e ungare
e la distruzione di chiese e monasteri
Nel sec XI
ebbe inizio l’opera di ricostruzione (attestata dalla ripresa della
vita sociale) da parte dei vescovi di Torino, del marchese Olderico
Manfredi e della contessa Adelaide
fu riorganizzata la Diocesi
torinese con la fondazione di abbazie e
prevosture e la ricostruzione di pievi e monasteri distrutti. Si assiste ad una
vera esplosione di nuove fondazioni monastiche tra cui S.Maria di Caramagna S.Ilario di Revello, S.Pietro di Savigliano,
S.Maria di Cavour e la canonica di S.Maria di Revello.
La prima
menzione di una pieve nel saluzzese, risalente al 989, è quella di S.Maria di villa Quadraciana presso
Scarnafigi l’unica attestata nel sec X. Ma a partire dal sec. XI al
sec. XIV i documenti ricordano altre pievi che dimostrano la capillare di diffusione
dell’istituto plebano nella diocesi di
Torino. Si tratta complessivamente di 66 pievi, il cui maggior
addensamento era nelle pianure e nelle zone collinari.
Nel saluzzese sono citale oltre a Quadraciana
di Scarnafigi, le pievi di Saluzzo, Barge, Falicetto, Frassino, Revello, Villafalletto.
Erano per lo più dedicate a Maria vergine a S.Giovanni Battista a S.Pietro.
L’intitolazione più diffusa quella a S.Maria
il cui culto su sensibilmente incrementato dal Concilio di Saluzzo Cattedrale. Tracce degli archetti pensili dell’antico campanile
della Pieve
Efeso del 431 con la proclamazione di “Maria Madre di Dio”. (G.Casiraghi,
1979 p. 54 ss).
Cattedrale
di Saluzzo, tracce degli archetti pensili della PIEVE del XII secolo
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LA PIEVE DI
SANTA MARIA DI SALUZZO
La pieve di Santa Maria di Saluzzo è attesta da un documento del 1155, (secondo il Muletti, documenti del 1017 dimostrerebbero
l’esistenza della pieve già all’inizio del sec XI). La Pieve era
collocata nella pianura fuori dalle mura nell’attuale sito del Duomo, vi si
amministrava il battesimo e vi si stipulavano e redigevano molti contratti “Actum est apud Salutias justa ecclesiam
Sancte Marie” (F.Gabotto, G. Roberti, D. Chiattone, Cartario di
Staffarda vol X doc XVII p 29) Tra cui nel 1253 l’atto di costituzione
della chiesa di S.Maria di Mombracco (Dao,1965, p.101)
Dal cartario
di Staffarla conosciamo gli elementi componenti il complesso architettonico che
era di notevoli proporzioni. Aveva il “porticus”
dove si redigevano atti pubblici e da dove i fedeli assistevano alle funzioni
liturgiche, il “claustrum” il campanile
il “cimiterium” la casa del pievano e il mercato detto appunto di Santa
Maria.
Tra i pievani di S.Maria emerge la grande figura del pievano
Amedeo della Rossa nel periodo dal 1231 al 1291
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ALTRE ANTICHE CHIESE DI SALUZZO
La pieve di
Saluzzo dipendeva dalla prevostura di
S.Maria di Testona prima, di Moncalieri poi. Aveva alle sue dipendenze altre
chiese o tituli: la già citata
chiesa di S.Dalmazzo ai confini di Manta e la basilica di S.Eusebio, S.Dalmazzo
in campanera di Cardè, S.Caterina,
S.Michele, S.
Nicola, S.Siro. Quest’ultima chiesa, vicina all’antico castello marchionale sulla collina e citata nel sec XI, venne integrata
nel 1192 dalla fondazione della contessa Adalasia con la cappella di S. Lorenzo; della cappella resta il
portale romanico.
Saluzzo S.Lorenzo, portale romanico
Oltre alla Pieve e alle sue dipendenze c’erano altre chiese a Saluzzo: quella di S.Nicolao
sulla strada di Pagno; nella pianura a nord ovest , abbiamo notizia della chiesa di S.Martino del sec XII, oggi santuario
della Consolata. La chiesa di S.Martino doveva godere larga considerazione
perchè tra 1200 e 1300 vi vengono redatti parecchi documenti. Di questa antica
chiesa rimangono ancora il massiccio campanile in stile romanico e una
parte dei muri perimetrali. Le due chiese sono citate in un documento del 1175.
Dalla metà
del Duecento compare una “cappella plebis” all’interno del borgo, sulle
prime pendici del colle nelle cui vicinanze fu fondato, alla fine del secolo,
un oratorio privato da cui si sviluppò nel 1320, la chiesa domenicana di S.Giovanni. Nel sec XV vennero
istituite le chiese di S.Bernardo e S.
Sebastiano e, tra la fine del sec. XV inizio sec.XVI, i monasteri dell’Annunziata e di S.Chiara.
La pieve
di S.Maria di Saluzzo subi tra ‘400 e
‘500 tre passaggi fondamentali: la nascita della collegiata, la
costituzione della nuova chiesa, l’istituzione della Diocesi.
Il processo di trasformazione della
pieve in collegiata ebbe inizio nel 1461 quando il marchese Ludovico
II giunse ad un accordo e potè trasformare la pieve in commenda, affidata prima ai suoi figli, poi al cardinale
Paleologo importante canale di comunicazione con la corte papale. Alla
costituzione della collegiata, che assunse strutture imitative di
un’organizzazione diocesana, si giunse
nel 1483 con Sisto IV, superando difficoltà poste dai Savoia e dai vescovi di
Torino. La costituzione della collegiata ebbe un diretto influsso nella
costruzione della nuova chiesa avviata nel 1491 e finita 10 anni dopo. Un quadro architettonico e monumentale
adeguato alla preminenza della Chiesa di Saluzzo sul territorio circostante,
supremazia sancita dalla bolla di
Giulio II nell’ottobre del 1511. (cfr. L.Provero, 2008 p 14,15)
Da Corriere di Saluzzo 2.6.011BIBLIOGRAFIA
G.CASIRAGHI – La Diocesi di Torino nel Medioevo,
Torino 1979
L.PROVERO - Chiese e società nel saluzzese medioevale in
Arte del territorio della Diocesi di Saluzzo.2008, p.1ss
E.DAO - La
Chiesa nel saluzzese fino alla costituzione della Diocesi di Saluzzo, Saluzzo 1965
D.MULETTI –
Memorie storico-diplomatiche appartenenti alla città e ai marchesi di
Saluzzo, Saluzzo 1829
GABOTTO,
ROBERTI, CHIATTONE,Cartario dell’Abbazia di Staffarda