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DALLA COLLEGGIATA ALLA CATTEDRALE

 

DALLA COLLEGGIATA di SANTA MARIA, ALLA CATTEDRALE MARIA V. ASSUNTA

 

·        LA TRASFORMAZIONE

        La trasformazione della Pieve di Santa Maria in Collegiata, già progettata dal marchese Ludovico II, e attuata con bolla del papa Sisto IV nel 1481, era il primo approccio verso la costituzione della Diocesi. La Collegiata ebbe il suo Capitolo che conferiva poteri amplissimi nelle mani del decano. Questa carica, cui era associato anche il compito di vicario del vescovo di Torino, fu stabilmente nelle mani dei Vacca, nobile famiglia saluzzese, che presiedette anche all’ampliamento di quella chiesa che sarebbe diventata la cattedrale della città.

      La nuova costruzione. Dal teatrum Sabaudiae.Ancora  visibile il vecchio campanile

    La risoluzione di costruire una nuova chiesa venne presa con la collaborazione della popolazione, delle Confraternite e del Marchese. La crescita demografica aveva, infatti, reso insufficiente la capienza dell’antico edificio, tanto che durante le celebrazioni, nella chiesa stipata, le persone svenivano, tra notevoli difficoltà di soccorso.

          La costruzione del nuovo edificio ebbe inizio l’8 settembre 1491 con la posa della prima pietra, celebrata con gran solennità alla presenza del marchese Ludovico II e di Margherita di Foix, del decano Bernardino Vacca, dei canonici e dei frati di S Bernardino e S. Domenico; sovrintendente Antonio Vacca fratello del decano. Purtroppo le notizie relative alle fasi costruttive, nonostante le ricerche di illustri storici, restano scarse, ma occorre ricordare che, nel 1690 il duomo, con i documenti e gli arredi preziosi, fu saccheggiato dalle truppe del generale Catinat che trasformarono la sacrestia in magazzino di munizioni, grano e paglia. Inoltre un vero archivio Storico Diocesano di Saluzzo, nacque solo dopo la costituzione della Diocesi, in particolare nel 1516 con il vescovo Tornabuoni che per primo prese possesso stabile della sede saluzzese (G.Gisolo 2008, p.63).

         Dai verbali del Capitolo della Collegiata si rileva come la futura cattedrale sorgeva con la partecipazione di tutti: lasciti e materiale, mattoni, tavolame carrate di calce, trasporto materiali, aiuti vari, sotto la vigile soprintendenza del can. Arciprete Antonio Vacca che nel duomo è ricordato nella lapide a lui dedicata.

·        IL NUOVO EDIFICIO

L’edificio solenne e armonioso ispirato al gotico lombardo, con paramento in mattoni a vista, fu terminato nei primi anni del 1500. Ha una struttura poderosa evidenziata dai quattro pilastri lievemente aggettanti della facciata e dei contrafforti del perimetro esterno. Sulle pareti del perimetro si aprono finestre archiacute con ghiera in cotto che conserva tracce di decorazioni. Semplici finestre archiacute scandiscono le pareti della navata soprastante le navatelle, mentre nell’abside poligonale, si aprono gli oculi.

La Facciata si innalza su un’ampia gradinata di pietra. Prima della gradinata si accedeva alla soglia d’ingresso con un terrapieno in leggera pendenza, per l’accesso di carri e animali nelle ricorrenze importanti. La porta centrale è sormontata da un’alta ghimberga con cornice in cotto a fasce di motivi decorativi, cherubini, torciglioni, perline, fiori a petali e campanule. Ai lati due pilastri ottagonali con cornici in cotto sorreggono le statue fortemente caratterizzate di S. Pietro a sinistra e S. Paolo a destra, attribuite a Benedetto Briosco che le avrebbe realizzate nell’ anno 1511. Nella lunetta sottolineata da una cornice affrescata con motivi a girali e ghiera in cotto, sono dipinti gli Apostoli e l’Assunzione della Madonna, oggi perduta. I portali laterali di proporzioni minori, sono sormontati da una lunetta delimitata da cornici affrescate a grisaille e da una ghiera in cotto.

        Nelle lunette sono affrescate i santi protettori del marchesato di Saluzzo: S. Costanzo con gli stemmi di Saluzzo a sinistra e a destra S. Chiaffredo nell’ atto di presentare lo scudo di Saluzzo-Foix. Gli affreschi sono opera di H. Clemer (1500 – 1501) restaurati in occasione del centenario della

Cattedrale.

·        L’INTERNO

Lungo m.82 e largo m. 30 e altezza m.21, l’interno colpisce per la vastità delle dimensioni e la maestosa armonia delle grandiose navate, coperte da volte a crociera costolonate, divise da arcate a sesto acuto su pilastri polistili con capitelli cubici. Altri cinque pilastri delimitano l’abside e il deambulatorio con una suggestiva struttura tipicamente gotica, in un edificio ancora romanico nella solennità e nell’equilibrio delle proporzioni. Il pavimento era in cotto (nella navata centrale) sostituito da lastre di pietra nel 1737 dal Vescovo Porporato.

      La controfacciata della navata centrale è occupata da tre grandi affreschi a carattere storico: l’ incontro di S. Francesco di Sales, vescovo di Ginevra, con il Beato Giovenale Ancina, vescovo di Saluzzo, il 6 marzo 1603, opera del pittore Francesco Mensi (1864) e, sopra i portali laterali, il martirio di S. Chiaffredo e S.Maurizio opera di Andrea Vinaj.

·        LA PITTURA

L’interno del Duomo, esaltato dall’illuminazione, sorprende per la vastità della decorazione. In origine non era dipinto, una di tonalità grigio azzurra era diffusa sulle volte ritmate da cornici dipinte e fasce bianche e rosse.  L’attuale decorazione è opera dei fratelli Luigi e Francesco Gauteri e risale al 1850-54. Una decorazione che testimonia il gusto per il medioevo diffuso in Piemonte dal romanticismo.

 Colpisce la quantità dei temi raffigurati che riportano all’uso delle antiche “Bibbie dei poveri”.  Lungo la navata centrale riquadri monocromi e policromi, con i fatti evangelici della vita di Cristo e di Maria e poi la volta dove una galleria di personaggi racconta l’antichità della Chiesa. Nelle vele Don Giovanni Rovera (“Il Duomo di Saluzzo”, 1997) ha contato 28 medaglioni che presentano gli Evangelisti, i Dottori della Chiesa latina e della Chiesa orientale e quelli della Chiesa medioevale. Otto fondatori di grandi ordini religiosi, profeti dell’Antico Testamento.  

Dietro l’altare a monocromo appare S.Michele arcangelo, S.Lorenzo e i santi fondatori della Chiesa locale. E poi ci sono gli Apostoli e i santi che sin dai primi secoli della Chiesa sono state luminose presenze ispiratrici nei momenti difficili della Chiesa.  Immagini che rimandano alla storia cristiana in cui affondano le radici dell’Europa: Ambrogio, Agostino, Benedetto, Colombano, Francesco, S.Teresa di Gesù, Beato G.Giovenale Ancina e tanti religiosi e non, santi, vescovi e papi, protagonisti di questa storia cristiana bimillenaria che da sempre interseca la storia civile..

          Una meravigliosa sintesi di storia e di vita e arte e insieme una visione di Paradiso.

 

BIBLIOGRAFIA. Rovera-Bessone, Il Duomo di Saluzzo 1997

                    L.C.Antonioletti Saluzzo Guida-ritratto della città 1998

                    Don G.Gisolo articoli giubileo della Diocesi e Archivio storico Diocesano, 2008

                    Grado G.MerloChiese e uomini di Chiesa” SSSAAPC 2009

 

 

 

 

 

 

 

 



Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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