LA FRACTIO PANIS

Questa
immagine del II secolo, che si trova nella Cappella Greca della più antica catacomba romana, quella di Priscilla, raffigura la Fractio Panis ("spezzare il pane"); si tratta di un documento importantissimo: è forse la prima rappresentazione della CENA EUCARISTICA come veniva celebrata - in una casa privata - nei primi anni dopo Cristo, dai
cristiani delle origini. La scena è gioiosa, dipinta con
tocco rapido su uno sfondo rosso pompeiano, presenta una mensa con pani, pesci
e un calice; intorno alla mensa sono disposte sette figure: cinque uomini
adagiati sul divano romano - il triclinio - una donna seduta col capo velato e,
all'estremità destra nel posto d'onore, un uomo che indossa tunica e pallio; è seduto, ha le braccia protese
sulla mensa e compie l'atto di spezzare il pane. Leggiamo negli atti degli Apostoli (At. 2,42;
20,7-11; 27,35) che i cristiani della prima chiesa di Gerusalemme, "nel giorno
del Signore", la domenica, giorno della
risurrezione di Cristo, si radunavano in case private a "spezzare il pane"
ripetendo il gesto di Gesù descritto da Paolo nell'anno 55: "Ho ricevuto
dal Signore quello che anch'io vi ho trasmesso: il Signore
Gesù nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver
reso grazie, lo spezzò e disse 'Questo è il mio corpo, che è per voi; fate
questo in memoria di me'. Allo stesso modo, dopo aver
cenato, prese anche il calice dicendo: "Questo è il calice della Nuova Alleanza
nel mio sangue; fate questo in memoria di me'. (1 Cor.11,20.23) Sul lungo
tavolo della scena catacombale, appaiono ai lati della mensa sette ceste
contenenti dei pani, tre da una
parte quattro dall'altra. Le sette ceste
rimandano al racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci: "Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie li distribuì,
così fece per i pesci" (Mc.6,41-43) un fatto che
allude, come dice Giovanni al Cap.6, al cibo
eucaristico, Pane Vivo che avrebbe dato Gesù "Chi mangia la mia carne e beve il miosangue
ha la vita eterna".(Gv.6,54) Luca e Paolo riportano il racconto dell'istituzione
dell'Eucaristia concludendo con l'invito del Signore "fate questo in mia
memoria". Fare "memoria" in senso
biblico non è, secondo le nostre concezioni, un semplice riferimento al passato, ma è un "rendere presente" nell'oggi l'azione di Cristo; come gli ebrei
che, nel banchetto pasquale ebraico, facevano memoria della storia dell'alleanza e attualizzavano l'evento
della loro liberazione dalla schiavitù d'Egitto, rendendolo presente per
ciascuno di loro. Facendo "memoria" in
senso biblico della morte e risurrezione
di Cristo, l'azione di Gesù è resa attuale ed
efficace per i credenti di tutti i tempi; il Risorto èrealmente
vivo e presente con il suo Corpo e il
suo Sangue come nel Giovedì santo,del 14 di Nisan (aprile) fra
l'anno30 e 33 quando, sapendo che
sarebbe stato ucciso comeagnello pasquale della
Nuova Alleanza, Gesù
volle consegnare, nel segno del pane e del vino, come supremo atto di amore ai discepoli il suo corpo e il suo sangue, per restarecon loro per sempre "Sarò con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo".(Mt.28,20)