PASSEGGIATA AL BRICALET
Un
gruppo consistente di persone, giovani, meno giovani, e bambini, guidati
dall'Assessore Donadio. ha
partecipato, nella splendida giornata di domenica 19, alla programmata
passeggiata verso la rinnovata cappella di S.Brizio (Bricalet), sulla collina di Morra San Giovanni. La bella cappella medioevale interamente
dipinta, era completamente scomparsa sotto una coltre di rampicanti. Inesistente il sentiero di accesso; la cappella, cui si poteva arrivare
solo attraverso casa Fusta, era
rimasta in uno stato di abbandono totale dagli anni 80-90 quando col
Centro studi cultura e territorio il giovane Gianni Bodello
aveva fatto ricerche e lavori preparatori per il restauro scoprendo anche l'esistenza di
un sentiero per l'accesso al sito. Ad agosto, in considerazione del degrado attuale
era stata presentata la richiesta di intervento al Comune. Su iniziativa di Ezio Donadio e con il Consigliere Elio Campana, il gruppo dei
volontari del Servizio Protezione civile, lavorando gratuitamente domenica 28
ottobre, ha riportato alla luce la cappella ed ha riaperto il sentiero di
accesso nascosto tra i rovi. Dato l'eccezionalità dell'evento è stata proposta
una passeggiata inaugurale alla cappella attraverso il nuovo sentiero. L'invito
è stato accolto da una cinquantina di persone che, dalla piazza fratelli Mriano, con allegria, si è avviata a pedi al luogo.
La cappella è un bene di valore storico del
territorio comunale, è intitolata al monaco del IV secolo San Brizio che fu
discepolo di san Martino e a lui succedette sulla cattedra vescovile di Tours. Fu costruita dai monaci di
Villar S. Costanzo in epoca altomedioevale,
probabilmente intorno all'anno Mille, adibita a servizio della stazione
pastorale dove i monaci lavoravano in distaccamento dall'abbazia. E' citata per la prima volta nel documento del
1386 dove sono elencate le chiese che pagavano il cattedratico all'arcivescovo
di Torino. Il piccolo edificio quadrangolare, presenta una volta
ogivale, forse ricostruita al tempo della realizzazione degli affreschi, che
sono del XV secolo. I dipinti sono opera di un ignoto pittore, di influenza
francese, denominato Maestro di San Brizio. Espressi nel linguaggio
tardogotico della miniatura, gli affreschi rustici, ma singolarmente
aggiornati, sono forme aperte alla luce, semplificate nei volumi e accese nei
colori, cui s'ispirarono anche Tommaso e Matteo Biazaci.
Alle pareti si
trova una serie di otto santi dei primi secoli cristiani. Sono designati con il
nome: san Pietro e san Paolo, san Sebastiano, sant'Antonio, santa Caterina
d'Alessandria, santa Lucia, sant'Agata e una figura perduta,di cui resta il nome: san Bernardo".
Sulla prete di fondo si trova una raffinata Annunciazione,
purtroppo è anch'essa deturpata da numerose sgraffiature sullo sfondo e anche
sul viso della Vergine, di cui perù appare, ben visibile, la sinopia, il
disegno preparatorio. Questa scena dell'Annunciazione è pensata all'interno di
una cinta merlata un hortus conclusus dove Maria è seduta su una panca con il
libro, nel tipico atteggiamento che ricorda l'Annunciazione dell'Angelico. La
Vergine attende alla lettura dei salmi ed è avvolta nel manto blu, simbolo del
divino, sulla veste rossa, simbolo dell'umano. L'angelo, davanti a lei, è
vestito di un prezioso abito dorato, non più svolazzante, perché il colloquio
con Maria è già iniziato, sul bindello che attraversa lo spazio tra le due figure
si legge il saluto a Maria Ave piena di grazia. In alto nel frammento di
arcobaleno appaiono le mani dell'Eterno Padre che invia la Colomba dello
Spirito Santo su Maria in umile atteggiamento di accoglienza. Al termine sono state consegnate ai
partecipanti, a ricordo, le notizie dell'opera; in attesa di poter nuovamente ritornare
quassù in modo davvero solenne in occasione del restauro pittorico della
cappella, opera che tutti auspichiamo e che in prospettiva vogliamo
intravedere.


Mirella Lovisolo.