CONFRATERNITA DELLA SS. ANNUNZIATA, La "BIANCA" DI
BUSCA.

21 Aprile 2003
Avevamo scelto
la ricorrenza della festa titolare di domenica 27 aprile, per parlare della Chiesa Confraternita SS. Annunziata,
uno tra i più bei monumenti barocchi buschesi. La
dolorosa notizia della scomparsa di Don Antonio Isaia ci ha sorpreso mentre
consegnavamo in redazione l'articolo; l'avevamo preparato sapendo di fare cosa
gradita a questo sacerdote che ha dato tutto se stesso alla Chiesa, servendo
con tanta dedizione "la Bianca" che affettuosamente chiamava la "sua" chiesa,
di cui era rettore spirituale e, insieme, attento e appassionato conservatore
da 52 anni.
Siamo certi di
rendere ugualmente a Don Isaia quell'omaggio
profondamente riconoscente che volevamo, parlando della SS. Annunziata
come programmato; perché Don Antonio, chiamato alla pasqua
eterna dopo aver donato l'ultimo giorno
alla sua gente - agli anziani della casa di riposo - rimarrà col suo spirito,
con coloro che ha amato e con questa chiesa, per cui è
vissuto con tanto amore.
La SS. Annunziata, detta "la
Bianca" dal colore dell'abito degli iscritti, è stata la
prima Confraternita di Busca e, nel 1589, fu aggregata
all'Arciconfraternita del Gonfalone di Roma, riconosciuta da papa Clemente IV
nel 1267 con l'approvazione delle regole scritte da S.Bonaventura.
."La prima
notizia certa della Confraternita della SS. Annunziata di Busca, detta anche Crociata Bianca, risale al 1418" -
scrive Francesco Fino (F.Fino - Busca il Cammino di una comunità - Cuneo Ghibaudo 1992 p 472
- 487; Busca nel '700
- p130ss A quel tempo la nostra Confraternita, legata spiritualmente ai
francescani di S.Maria degli Angeli a Cuneo,
ottenne per intervento del Beato Angelo Carletti, la fondazione
del convento S.Maria degli Angeli di Busca (distrutto
in epoca napoleonica e sostituita dalla Villa Elisa) (F.Fino
op.cit.pag 506)


Il compianto Don Antonio Isaia,
attento e appassionato cappellano e conservatore della chiesa per 52 anni, ha
pubblicato per i festeggiamenti titolari, un nuovo depliant che illustra il monumento e la sua storia. E'
un autentico gioiello della vasta produzione artistica dell'architetto monregalese Francesco Gallo il quale, già operoso a
Busca nella chiesa parrocchiale, progettava la nuova Confraternita dell'Annunziata poi costruita
tra il 1728 e il 1735. Venne eretta sul sito di quella precedente del 1623 la cui
facciata era volta a sud sulla via C.Battisti, come
appare nella pianta del Theatrum Sabaudiae.
Il nuovo edificio a pianta centrale,
con l'elegante facciata in cotto, è caratterizzato da un equilibrato e
armonioso gioco di aggettanze e rientranze e si compie nel tiburio poligonale
della cupola e nello slanciato campanile
barocco concluso dal Ricca di Savigliano. All'interno
una soffusa illuminazione proveniente dall'alto, esalta la mistica intimità del
caldo ambiente animato da lesene, cornici e stucchi di Cipriano
Beltramelli e Bernardino Barelli
(1737) e dall'unitaria decorazione pittorica compiuta tra il 1736 e il 1748 da
G. Delamano da Modena. Caratteristica è la piccola
"gloria" tra angeli che, in alto, crea, specialmente
al mattino, spettacolari effetti
luministi di berniniana memoria.

Lo scultore
Clemente di Torino realizzava nel 1756 le plastiche figure dei quattro evangelisti -scolpite in legno e stuccate -dei
pilastri d'angolo.
Al centro del presbiterio, sopra
l'altar maggiore, la mirabile icona dell'Annunciazione, opera di Gio Angelo Dolce da Savigliano
del 1585, presenta una composizione spaziale triangolare dove il morbido, sfumato luminismo, richiama i valori
più alti dell'arte manierista, mentre la luce solare pomeridiana durante la
celebrazione eucaristica, genera una sottolineatura tematica
altissima e affascinante.

Molto ben inseriti nell'ambito compositivo della decorazione, gli scenografici dossali
degli altari modellati dal comasco Andrea Soleri
che, sapientemente, simulano la
tridimensionalità.
Nel coro, il valsesiano
Antonio Salletti nel 1749 realizzava gli stalli,
mentre Giuseppe Delamano
concludeva la sua opera nell'aerea composizione dove,
tra le figure allegoriche delle Virtù e i santi Padri, la SS Trinità incorona
la Vergine Maria,
Numerose sono le
opere caritative svolte da questo sodalizio il più noto è l'orfanotrofio
per i bambini prime vittime delle guerre
e della povertà. Altrettanto nota è l'opera del Monte di Pietà ( sede in via Cesare Battisti) per soccorrere le vittime di una piaga sempre attuale,
l'usura. (F.FINO Busca nel
'700 - Busca L.C.L.1982 p 162)

Alla fine del 1500 ebbe luogo la
separazione del gruppo che avrebbe dato vita nel 1588, alla confraternita della
SS Trinità (la Rossa) realizzando l'ampliamento delle opere spirituali e
caritative proprie delle due confraternite,
giunte sino a noi, capolavori di carità
e di arte, espressione della cultura e dell'anima buschese
CORRIERE DI SALUZZO 25 APRILE 2003