Una realtà locale:BUSCA(CN) e
i suoi beni culturali.

Busca, cittadina della provincia di Cuneo a una ventina di chilometri da Saluzzo,
è collocata in una felice posizione geografica ai piedi della collina morenica
che la circonda come un anfiteatro e che, riparandola dai venti freddi, le
conferisce un clima mite apprezzato fin dall'antichità.
L'economia
della città verte sul terziario, l'agricoltura e poche industrie. Nei secoli
scorsi, sino alla seconda guerra mondiale era fiorentissima a Busca l'industria
serica con una produzione di altissima qualità nota ed esportata sino in America.
Scavi archeologici hanno portato alla luce una NECROPOLI ROMANA
nella zona precollinare e collinare risalente al
tempo della colonizzazione di Augusto. Alla stessa
origine romana risale con probabilità la Torre della Rossa, il Ponte Romano e i
ruderi del Castellaccio
Tra il sec. IV e V, sui latifondi romani (Bebennius, Atticius e Neronis) sorsero i villaggi cristiani con le prime
cappelle. Questi villaggi costituiscono le origini di quello che sarà la
città di Busca.
Le cappelle
paleocristiane distrutte nel 1500, vennero ricostruite nel 1700: Madonna del Campanile, S.Quintino e S.Maria del Nerone, in località Morra S.Giovanni e San Martino.
1 SAN MARTINO

La chiesa romanica si trova sul poggio soleggiato in prossimità di Busca per che proviene da Saluzzo. Costruita prima del Mille, possiede una delle
facciate più antiche della provincia di Cuneo, giunta
ai nostri giorni nelle sue linee originali. Eretta con masselli squadrati di pietra verde-grigia,
conserva materiali romani di recupero. Il portale a tre ghiere e la sovrastante
bifora richiamano forme bizantineggianti-carolinge.
L'interno è stato rifatto, nell'absidiola sinistra
restano tracce di dipinti di tipo bizantino e in quella centrale resti di affreschi, purtroppo ridipinti, probabile opera dei fratelli Matteo e Tommaso Biazaci, di Busca del '400. La chiesa, che in origine dovette essere una pieve, fu sopraelevata nel '700.
SAN QUINTINO
Si scende da San Martino lungo la panoramica strada che costeggia
a valle la collina e si giunge alla piccola e graziosa cappella di San
Quintino, costruita sulla primitiva
chiesa paleocristiana di Santa Maria di Attissano. L'attuale costruzione risale al 1701. Dalle linee eleganti, presenta un interno
luminoso animato da cornici e stucchi: un "gioiellino"
di arte campestre.
IL CASTELLO DEL ROCCOLO

Volgendo le spalle alla cappella di San Quintino e guardando la collina,
abbiamo di fronte il castello, del Roccolo immerso nel verde del suo parco. Il
sito venne abitato, secondo gli studiosi, già in epoca
preistorica
Il castello deve il suo nome ai "roccoli" reti
qui usate per l'uccellagione. Fu costruito verso il 1831 dal marchese Roberto d'Azeglio
in stile neo-gotico come palazzo di villeggiatura. Vi sostarono la Regina
Margherita e Silvio Pellico, dopo la sua prigionia in Austria.
Famose le acque sorgive che alimentano le
fontane del parco.
MADONNA DEL CAMPANILE

Da San Quintino si arriva, attraverso via
Pes di Villamarina (il nome
dell'ultimo marchese del Roccolo), in corso Giolitti.
Voltando a destra in via Mazzini, si giunge al sito, a
mezza collina, della chiesa di Madonna del Campanile. L'attuale costruzione fu
rifatta nel '700 nel sito di quella antichissima,
paleocristiana, eretta sul fondo romano di Bebennius.
All'esterno è ancora visibile traccia dell'antico muro
perimetrale su cui è affrescato un
trittico con la Deposizione e Santi, che
rivela lo stile e l' espressività dei fratelli Biazaci
di Busca.
VILLA ELISA (BAFILE)

Tornando verso il centro storico, al termine del viale Strasburgo,
si incontra l'ingresso ottocentesco della Villa Elisa,
nota anche come Villa Bafile, dal nome degli ultimi
proprietari.
L'edificio fu costruito nel 1807 sul luogo dove, dal 1490 sorgeva
il convento francescano di Santa Maria degli
Angeli. Aveva un ampio chiostro
e una vasta chiesa affrescata, poi rifatta nel 1712 da F.Gallo
con stucchi del Beltramelli
In seguito alla dominazione francese, con la confisca dei
beni religiosi, nel 1801 il convento di Busca divenne proprietà del conte Carlo
Casotti di Cuneo e fu completamente distrutto. La chiesa fu abbattuta per far
posto al cortile e il campanile fu trasformato in torre gentilizia, secondo il
gusto romantico d'inizio '900.
IL CASTELLACCIO E SANTO STEFANO

Da
piazza F.lli Mariano si imbocca la strada che porta all'Eremo. A 500 metri si
incontra il parco "Ernesto Francotto". E' una
località ricca di storia e di suggestione, collocata su un poggio che domina la
piana ai piedi della valle Maira.
Qui
sorse in epoca romana una torre e un "castrum"
che a metà del XII secolo ampliato, divenne dimora dei marchesi del Vasto (poi
Lancia, dal soprannome di Manfredo). Di quel castello "superiore" sono rimasti
soltanto alcuni ruderi, noti con il nome di Castellaccio.
Del complesso fa parte la cappella di SANTO STEFANO, sorta alle
origini del cristianesimo locale tra i sec.V e il X per il servizio della
comunità formatasi attorno al castello. Era la parrocchia più importante del
tempo. Venne più volte ristrutturata e sopraelevata nel '700.
Dell'antico edifico resta la splendida abside affrescata dai fratelli
Biazaci di Busca. Sul "mur
de chevet" è dipinta L'Annunciazione e il Cristo in
avello, tra Maria e Giovanni piangenti. Nel catino
absidale appare la raffigurazione del tema della catechesi primitiva, il tetramorfo di Ezechiele con il
"Cristo Pantocrator" nella mandorla iridata e i
simboli degli evangelisti. Divisa in quatto scene, è
narrata la storia del protomartire di Santo Stefano, tratta dagli Atti degli
Apostoli della Legenda Aurea. L'opera di restauro, promossa dal Comune nel
1998, ha restituito l'originario splendore al ciclo.
EREMO DI BELMONTE

Si trova a 100 metri sulla collina di Busca ed è noto
dall'antichità con il nome di "Belmonte".
Nel '200 era sede della certosa femminile
di Santa Maria di Belmonte. Nel 1400 passò alle domenicane. Nel 1614
divenne sede dei Camaldolesi di San Romualdo, centro devozionale e
richiamo di pellegrinaggi. A fianco dell'antica chiesa medievale i frati
eressero la nuova chiesa barocca, decorata con dipinti del Delamano
e stucchi del Beltramelli;
ha subito gravissimi danni dai bombardamenti dell'ultima guerra.
Nell'800 il complesso fu acquistato da
nobili locali, adibito a villa signorile e arricchito
da affreschi a soggetto mitologico del Gonin.
Attualmente ospita gruppi di giovani del comune di Carmagnola per la villeggiatura estiva.
CAPPELLA DI SAN BRIZIO (Bricalet)

Si trova sul tratto che costeggia il Talutto
verso la colletta di Rossana, in località Morra San Giovanni. Fu costruita in
epoca altomedioevale dai monaci di Villar San Costanzo. L'interno è interamente
affrescato da un pittore sconosciuto di influenza francese.
LE MURA E LE PORTE

Il centro storico di Busca conserva
l'impianto urbanistico medioevale. La cinta muraria, realizzata a metà del '400, dotata di merlatura guelfa, è ancora visibile a
tratti: a nord, lungo corso Giolitti, inglobata nelle
case settecentesche; a ovest, in viale Concordia, dietro i condomini
dell'Annunziata; a sud-ovest nei bastioni che danno sul Talutto
e sul Maira.
Delle cinque porte è visibile quanto
resta della Porta Buffa, in viale
Concordia e Porta Santa Maria, in corso Giolitti.
Quest'ultima, in particolare, è
ben conservata. Eretta tra il XV e XVI secolo,
porta i segni delle successive vicende
belliche; interessante un graffito inneggiante a Luigi XIV di Francia. Sono
ancora visibili le tracce degli antichi cardini. Sulla volta dell'arco lacerti di affreschi a tema mariano potrebbero essere attribuiti ai Biazaci.
PARROCCHIA DI MARIA VERGINE ASSUNTA

Procedendo oltre porta Santa Maria, si
arriva alla chiesa parrocchiale intitolata a Maria V.Assunta, grande costruzione
settecentesca di Francesco Gallo.
Venne eretta nel 1717 sul sito della
precedente chiesa gotica, sorta nel '300 dall'unione delle parrocchie precollinari. Del primo edificio resta il campanile, molto
rimaneggiato e privato della cuspide nel 1740.La
facciata è in cotto a due piani divisi da un cornicione. Nella parte inferiore
si apre il grande portale, rimasto incompiuto. Il
portone in noce di Castelli è del 1728. Nel vasto e luminoso interno a sala con
lesene corinzie, l'attenzione è attratta dalla prospettica apertura
sull'infinito del presbiterio, interamente affrescato tra il 1782 e il 1785 da
Carlo Scotti con fatti della vita di Maria e la sua assunzione al Cielo, una grandiosa composizione
che rimanda ai grandi artisti del '500 italiano.
Di notevole valore la balaustra che
chiude il presbiterio.
E' in alabastro di Busca, disposto in modo da simulare il legno di noce. Ai
lati della navata vi sono due altari del Gallo, con stucchi di Cipriano Beltramelli del 1728.
CONFRATERNITA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA

Antistante la parrocchia, via del Monte di Pietà conduce alla
chiesa "Bianca". La chiesa, gioiello
dell'architettura buschese, ha origini molto antiche.
La prima sede dei confratelli dal saio bianco fu costruita nel 1330 e rifatta
nel '500. L'attuale costruzione progettata da
Francesco Gallo fu realizzata tra il 1728 e il 1735.
L'edificio a pianta centrale presenta sia all'esterno sia
all'interno un delicato e armonioso gioco di pieni e di vuoti che si compie nel
tiburio poligonale della cupola e nello slanciato campanile.
All'interno, una soffusa illuminazione
esalta la plastica composizione di lesene, cornici e stucchi, animata
dall'unitaria decorazione pittorica di Giuseppe Delamano e risale al 1736. Nel presbiterio la mirabile
icona dell'altar maggiore riprende il tema dell'edificio, l'Annunciazione.
Particolarmente significativo è il coro. Gli stalli
sono opera di Antonio Selletti,
i dipinti del Delamano. Nelle nicchie dei piloni, le plastiche figure
dei quattro evangelisti sono opera del Clemente
(1756).
LA CONFRATERNITA DELLA SANTISSIMA TRINITà

Nel cuore della città, in piazza XX
Settembre, si trova la Confraternita della Santissima Trinità, detta anche
"Rossa".
Venne costruita dai confratelli nel 1652 sulle
rovine del castello inferiore, una roccaforte del '200 i che sorgeva intorno
alla torre, di probabile origine romana, oggi "torre della Rossa". Accanto alla
chiesa nel 1698 sorse l'ospedale dei poveri, l'opera caritativa dei confratelli
dal saio rosso.
E' il più antico edificio barocco buschese,
il cui interno è arricchito dalla splendida opera pittorica di Giuseppe Delamano
con la SS Trinità che incorona Maria e dalla
decorazione a stucco. Si tratta di un'opera
di altissima qualità, riconducibile al castello del
Valentino di Torino, che rivela l'aggiornamento culturale di Busca ai tempi dei
Savoia Carignano. Da notare la grande
conchiglia, l'erma di sostegno
all'ingresso della sacrestia e i tralci di vite che, nella volta, scandiscono
le scene della Genesi. La facciata, restaurata nel 2000 è suddivisa in due ordini, è animata da un
interessante discorso simbolico e presenta nelle nicchie le virtù Teologali.
Bellissima la balaustra in alabastro di Busca.
La prima cappella entrando
a destra è quella dei "filatori", fiorente attività buschese
fin dal '600. Conserva la pala di San Giobbe ed è
chiusa da una splendida cancellata in ferro battuto
del 1765. Di grande valore il coro, il sui arredo
ligneo è opera di intagliatori di mestiere come Rosso da Sospello
e Gaspare Plazente.
A destra della facciata è visibile il santuarietto della Madonnina cui si accede
dall'interno della chiesa. Custodisce un dipinto della Madonna, che un tempo si
trovava in via d'Azeglio, angolo via Umberto I. Si
tratta di un'effige quattrocentesca, forse opera giovanile dei Biazaci, che nel 1745 in un momento di grandissima calamità
cittadina raccolse in preghiera i buschesi.
Per le grazie ricevute, la Madonnina divenne la taumaturga patrona della città,
che la onora la prima domenica di agosto con la più
grande festa dell'anno.
La Chiesa è stata restaurata nel 2000 La torre
"della Rossa" è il simbolo della città.
CONFRATRIA DI SAN ANTONINO
L'edifico si trova in quello che era il cuore del primitivo centro
fortificato eretto nei secoli X e XI, oggi piazza
Diaz.
La Chiesa dedicata a S.Michele Arcangelo
fu ristrutturata nel 1647 in forme barocche e divenne sede della Confratria di San Antonino.
Nel '700 fu assimilata all'ospedale dei
poveri. Con le leggi napoleoniche venne chiusa al
culto e successivamente divenne sede del teatro comunale.
PALAZZO SAN MARTINO E TORRE CIVICA

Si trova in via Cavour ed è sede del
municipio. Costruito nella seconda metà del '700. La
galleria al primo piano fu decorata da B. Giuliano nel 1855 con storie
mitologiche di Venere. Il salone comunale è arredato secondo gusti neoclassici.
La torre è di fine '800, in cotto, stile neo-gotico romantico.
IL BORGO BIANDONE E IL PONTE "ROMANO"

Dietro la "Rossa", la
discesa Biandone porta al Borgo, una zona sorta nei
primi anni del '400 allorché i signori del luogo, i
conti della Morea, iniziarono le attività serica
sfruttando le ruote ad acqua. La
filanda, in un crescente sviluppo ebbe una grande
fioritura nel 1700, quando venne costruito l'edificio in pietre del Maira. Si produceva seta di altissima
qualità famosa persino in America..
L'edificio che conserva due meridiane
datate è in grave degrado. L'opificio chiuse durante l'ultima guerra,
quando gli ultimi proprietari, i Sinigaglia, ebrei,
dovettero fuggire. Nei pressi della filanda, attraversa il Maira l'antichissimo ponte romano rifatto in epoca successiva.
LA CAPPELLA DI SAN SEBASTIANO


Proseguendo per via Valentino si arriva
alla cappella di San Sebastiano. Dedicata al santo protettore dalla peste,
nella parte absidale è anteriore al 1000. La primitiva cappella, piccolissima,
che comprendeva l'abside, fu ampliata nel XIV secolo
con la parte decorata a dentelli. Nel '400 fu aggiunto
il portico, in seguito tamponato.
La decorazione della crociera di copertura del portico fu
realizzata dalla scuola dei fratelli Biazaci intorno
alla metà del '400. Racconta nelle quattro vele
storia di San Sebastiano comandante della prima Coorte di Diocleziano
che subì il martirio nel IV secolo. Il
dipinto in 7 scena narra la vicenda del santo. Il
racconto, tratto dalla Legenda Aurea di Jacopo Da Varagine, è svolto con mirabile sintesi in sette scene
a partire dalla semivela sovrastante l'ingresso. Molto bella è la scena
seconda, dove il volto del santo, di grande
sensibilità, rivela la mano di Tommaso Biazaci.
TORRE DI ATTISSANO
Sorge nella campagna di Attissano di
fronte alla cappella di San Bernardo
di cui sorregge il campaniletto fin dal 1759. E' una
tipica torre medioevale costruita con pietre di fiume, la cui forma arrotondata
può racchiudere antiche radici storiche. Era più alta e sino al '400 si chiamava torre del Pignolo. Doveva essere una torre
di avvistamento e di controllo militare quando Busca
non esisteva ancora e ai segnali di pericolo gli abitanti si rifugiavano nel
"castelliere", una fortificazione che si trovava nei pressi dell'attuale
Roccolo. (fare foto)
CAPPELLA DI SAN GIACOMO

Fuori le mura, lungo la strada che porta a Saluzzo,
la cappella dedicata a San Giacomo esiste fin dal '400.
In questo luogo sorgeva un'area abitata, circondata da un muretto detto "mastrella" con tettoie e porticati per i viandanti. Si
ritiene che la zona e la cappella abbiano avuto attinenza con il passaggio di
pellegrini diretti al santuario di Santiago di Compostela in Spagna.
CONVENTO DEI CAPPUCCINI
Il complesso venne costruito nel
1831-33: La chiesa è intitolata al
.Cuore di Gesù è a pianta longitudinale ad una sola
navata. Venne interamente decorata ad encausto nel
1926 da Luigi Morgari con scene evangeliche nel presbiterio e figure dei santi francescani intorno all'Immacolata, nella navata
FONTE BIBLIOGRAFICA :
FRANCESCO FINO - M. LOVISOLO - Guida storico-artistica
di Busca - Busca1998
F.FINO - Busca Cammino di una comunità - Cuneo
Ghibaudo1992
F.FINO - Busca
nel '700 - Busca LCL 1982