I L R E F E R E N D U M.
NOI CANNIBALI E I FIGLI DIMEDEA.
di ORIANA FALLACI
- Corriere della Sera 3.6.05
No, non mi piace
questo referendum al quale i mecenati dei dottor Frankenstein voteranno per
semplice partigianeria politica o miopia morale.
Ossia senza ragionare con la propria testa, senza ascoltare
la propria coscienza, magari senza conoscere il significato delle parole
staminale ovocita blastocita eterologo clonazione, e certo senza chiedersi o
senza capire che cosa v'è dietro l'offensiva per la libertà illimitata della
ricerca scientifica.
Infatti il 12 giugno non userò la scheda elettorale, e con
tutto il cuore mi auguro che l'offensiva fallisca penosamente.
Auspicio rafforzatosi quando al Liceo Mamiani di Roma il più
autorevole promotore dei quattro quesiti referendari ha scandito una battuta
che sembra una facezia da capocomico del vecchio theatre varieté: « Se
l'embrione è vita, masturbarsi è suicidio » . ( Signor mio, anziché di
masturbazione a quei liceali io avrei parlato di Libertà. Gli avrei ricordato
quel che dice Platone quando nel Libro VIII de La Repubblica scrive che dalla
libertà degenerata in licenza nasce e si sviluppa una malapianta: la malapianta
della tirannia.
Infatti qui non si tratta di masturbarsi.
Si tratta di spiegare alla gente che la libertà illimitata
cioè privata d'ogni freno e d'ogni senso morale non è più Libertà ma licenza.
Incoscienza, arbitrio.
Si tratta di chiarire che per mantenere la Libertà,
proteggere la Libertà, alla libertà bisogna porre limiti col raziocinio e il
buon senso.
Con l'etica.
Si tratta di riconoscere la differenza che passa tra lecito
e illecito).
Non mi piace, questo referendum, perché a parte l'astuto
ricatto con cui la cosiddetta clonazione terapeutica giustifica le sue nequizie
cioè promette di guarire le malattie, a parte l'ovvio tornaconto di chi con
quel ricatto si riempie le tasche ( ad esempio l'industria farmaceutica il cui
cinismo supera il cinismo dei mercanti d'armi), dietro questo referendum v'è un
progetto anzi un proposito inaccettabile e terrificante.
Il progetto di reinventare l'Uomo in laboratorio,
trasformarlo in un prodotto da vendere come una bistecca o una bomba.
Il proposito di sostituirsi alla Natura, manipolare la
Natura, cambiare anzi sfigurare le radici della Vita, disumanizzarla
massacrando le creature più inermi e indifese.
Cioè i nostri figli mai nati, i nostri futuri noi stessi,
gli embrioni umani che dormono nei congelatori delle banche o degli Istituti di
Ricerca.
Massacrarli riducendoli a farmaci da iniettare o da
trangugiare, oppure facendoli crescere quel tanto che basta per macellarli come
si macella un bove o un agnello, poi ricavarne tessuti e organi da vendere come
si vendono i pezzi di ricambio per un'automobile.
Tutto ciò mi ricorda il Mondo Nuovo di Huxley, sì,
l'abominevole mondo degli uomini Alfa e Beta e Gamma, ma soprattutto mi ricorda
le oscenità dell'eugenetica con cui Hitler sognava di creare una società
costituita soltanto da biondi con gli occhi azzurri.
Mi ricorda i campi di Auschwitz e di Mauthausen, di Dachau e
di Birkenau dove, per affrettare la produzione della razza ariana ossia
intensificare i parti gemellari delle bionde con gli occhi azzurri, il dottor
Mengele conduceva gli esperimenti sui bambini gemelli.
Grazie all'illimitata libertà di ricerca concessagli da
Hitler li martirizzava, li assassinava, a volte li vivisezionava.
Dunque bando alle chiacchiere e alle ipocrisie: se al posto
di Birkenau e Dachau eccetera ci metti gli Istituti di Ricerca gestiti dalla
democrazia, se al posto dei gemelli vivisezionati da Mengele ci metti gli
embrioni umani che dormono nei congelatori, il discorso non cambia.
Non a caso, quando otto anni fa gli inglesi crearono la
pecora Dolly, invece di esaltarmi ebbi un brivido d'orrore e dissi: « Siamo
fritti.
Qui ci ritroviamo con una società fatta di cloni.
Qui si torna al nazismo » .
O R I A N A F A L L A C I
È IN ATTO UNA STRAGE
DEGLI I NNOCENTI
Il vero obiettivo è la clonazione umana, cioè l'hitleriano
sogno di superuomini e superdonne fabbricati in laboratorio, e la terapeutica è
una crudele bugia.
Spesso le staminali sviluppano il cancro.
(segue dalla prima)
I Frankenstein e i loro mecenati ( giuristi, giornalisti,
editorialisti, attrici, filosofi, grilli canterini, membri dell'Accademia dei
Lincei, politici in cerca di voti, medici in cerca di gloria) non vogliono
sentirselo dire quel « Siamo fritti, qui ci ritroviamo con una società fatta di
cloni, qui si torna al nazismo » . Quando porti il discorso su Hitler e sul
nazismo, su Mengele, fanno gli offesi anzi gli scandalizzati.
Cianciano di pregiudizi, protestano che il paragone è
illegittimo.
Poi nel più tipico stile bolscevico ti mettono alla gogna.
Ti chiamano bigotto, baciapile, servo del Papa e del
Cardinale Ruini, mercenario della Chiesa Cattolica.
Ti dileggiano con le parole retrogrado oscurantista
reazionario e posando a neo illuministi, a progressisti, avanguardisti, ti
buttano in faccia le solite banalità. Strillano che non si può imporre le
mutande alla Scienza, che il Sapere non può essere imbrigliato, che il
Progresso non può essere fermato, che i fatti sono più forti dei ragionamenti,
che il mondo va avanti malgrado gli ottusi come te.
Come me.
Con burattinesco sussiego dichiarano che l'embrione non è un
essere umano: è una semplice proposta di essere umano anzi di essere vivente,
un semplice grumo di cellule non pensanti.
Con pagliaccesca sicurezza proclamano che non ha un'anima,
che l'anima esiste se esiste il pensiero, che la sede del pensiero è il cervello,
e il cervello incomincia a svilupparsi due settimane dopo che l'embrione si è
attaccato all'utero materno.
O che un feto incomincia a pensare solo all'ottavo o nono
mese di gravidanza, che secondo San Tommaso d'Aquino fino al quarto mese siamo
animali e quindi tanto vale proteggere gli embrioni degli scimpanzé. E inutile
obiettare che San Tommaso d'Aquino visse nel 1200, che di genetica se ne
intendeva quanto io mi intendo di ciclismo e di pugilato.
Inutile replicare che ripararsi dietro il sillogismo Cervello
Pensiero Anima uguale Umano è una scemenza.
Un'offesa alla logica.
Anche gli animali hanno un cervello, perbacco.
Anche gli animali hanno un pensiero.
Ergo, stando a quel sillogismo, anche loro dovrebbero avere
un'anima ed essere considerati umani.
Inutile osservare, infine, che sulla formazione del cervello
anima non sappiamo un bel nulla.
Neanche ciò che si sapeva sull'atomo quando Enrico Fermi
scisse quello dell'uranio 235 e scoprì che il suo nucleo misura un
centomiliardesimo di millimetro eppure può disintegrare in un lampo città come
Hiroshima e Nagasaki.
E se l'infinitamente piccolo contenesse molto di più
dell'infinitamente grande? E se il cervello anima dell'embrione misurasse ancor
meno di un centomiliardesimo di millimetro e la miopia morale ( nonché
intellettuale) non riuscisse a individuarlo? E se di conseguenza l'embrione
pensasse, soffrisse come soffriamo noi quando Zarqawi ci taglia la testa col
suo coltello halal?
* * *
Il fatto è che le
loro affermazioni mai suffragate da prove sono teorie e basta, presunte
certezze per convenienza e opportunismo spacciate come assolute certezze, punti
di vista sbandierati nel presuntuoso miraggio di ricevere un Nobel al quale
senza alcun pudore e senza alcun merito ambiscono fortissimamente.
Sono un dogma che non vale più del mio.
Anzi vale assai meno del mio che è privo di calcoli, di
convenienze, di opportunismi.
Qual è il mio? Bè, è quello che esprimo in Lettera a un
bambino mai nato , libro che incomincia con queste parole: « Stanotte ho saputo
che c'eri.
Una goccia di vita scappata dal nulla » . È quello che
ribadii nell'intervista al Foglio quando i neoilluministi e progressisti e
avanguardisti approvavano la condanna a morte di Terri Schindler o se vuoi
Terri Schiavo. ( Secondo loro, colpevole di non aver più un pensiero, di non
aver più un'anima, di non poter assistere ogni domenica alla Messa che ha nome
Partita di Calcio.
Oh sì: a mia volta senza aver le prove che Fermi fornì sul
nucleo dell'atomo, io credo che fin dal momento in cui lo spermatozoo feconda
l'ovulo e la cellula primaria diventa due cellule poi quattro poi otto poi
sedici insomma prende a moltiplicarsi, noi siamo ciò che saremo.
Cioè esseri umani.
Forse non ancora persone, visto che una persona è il
risultato dell'essenza innata e delle esperienze acquisite dopo la nascita: ma
di sicuro un essere umano.
L'embrione che sboccia nell'ovulo d'un pidocchio è un
pidocchio.
L'embrione che sboccia nell'ovulo di un cane è un cane. (
L'esempio del cane lo porta anche monsignor Sgreccia). L'embrione che sboccia
nell'ovulo di un elefante è un elefante.
L'embrione che sboccia nell'ovulo di un essere umano è un
essere umano e non me ne importa nulla che stavolta la mia opinione coincida
con quella della Chiesa Cattolica.
Con quella di Papa Wojtyla e di Papa Ratzinger, con quella
del Cardinale Ruini, dei vescovi, degli arcivescovi, dei preti che si opposero
al divorzio e all'aborto. ( Anch'io detesto l'aborto e per il voto in favore
dell'aborto ebbi strazianti dilemmi.
Ma considero il divorzio una conquista della civiltà e per
il divorzio mi battei con le unghie e coi denti). Infatti se tale opinione
coincidesse con quella della Chiesa Marxista, di Lenin, di Stalin, di Mao Tse
Tung, e perfino del re di Cuba cioè dello spregevolissimo Castro, la esprimerei
col medesimo candore.
Non me ne importa nulla nemmeno dell'astuto ricatto cioè
della loro promessa di guarire il diabete, la distrofia, l'Alzheimer, la sclerosi
multipla di Stephen Hawking. ( Il grande cosmologo che da decenni vive in
carrozzina e ciondola peggio d'un fiore appassito). Come dissi nell'intervista
al Foglio , non me ne importerebbe nemmeno se le staminali servissero a guarire
il mio cancro anzi i miei cancri.
Dio sa se amo vivere, se vorrei vivere più a lungo
possibile.
Sono innamorata, io, della vita.
Ma a guarire i miei cancri iniettandomi la cellula d'un
bambino mai nato mi parrebbe d'essere un cannibale.
Una Medea che uccide i propri figli. ( « Donna maledetta,
aborrita dagli Dei, da me, dall'intero genere umano.
Crepa, essere osceno, assassina dei tuoi figli » le dice
Euripide attraverso Giasone).
Me ne importa ancor meno del fatto che i Frankenstein e i
loro mecenati mi espongano al ludibrio con le accuse retrograda oscurantista
reazionaria bigotta baciapile serva del Vaticano.
Tanto con loro non serve neanche spiegare perché un'atea (
sia pure atea cristiana) non può esser bigotta, non può essere baciapile
eccetera.
O perché una laica che s'è sempre battuta per la giustizia e
la libertà non può esser retrograda, oscurantista, reazionaria.
E aggiungo: davvero non v'è limite all'incoerenza dei
voltagabbana.
Un tempo gli odierni cultori del cannibalismo urlavano che
era crudele sacrificare gli animali nei laboratori.
E ne convengo. ( Ho visto cose atroci nei laboratori.
Una volta a New York ho visto togliere il cuore a una
cagnolina, sostituirlo col cuore di un maialino, e poi piazzarlo sotto il naso
della povera creatura per vedere se lo riconoscesse.
Lei l'ha riconosciuto e s'è messa a mugolare disperatamente.
Un'altra volta a Chicago ho visto togliere il cervello a una
piccola scimmia.
Da viva, visto che il cervello doveva restar vivo attraverso
un'irrorazione di sangue.
Si chiamava Libby, e mentre la legavano al lettuccio
operatorio mi fissava come se implorasse il mio aiuto.
Infatti mi vergognai.
Vomitai e il Frankenstein di turno, un noto ricercatore, mi
chiese stupito: « Why, perché? La credevo meno schizzinosa.
Less squeamish. Libby non ha mica un'anima » ) . Piangevano
anche sui topi usati per sperimentare i farmaci, quei parolai.
Li definivano martiri e per difenderli inscenavano bellicosi
cortei simili a quelli dei pacifisti che la pace la vogliono da una parte e
basta.
Ora invece accettano che le cavie siano i nostri figli mai
nati, sacrificati come la cagnolina di New York e come Libby. Accettano che le
cellule di queste nuove cavie vadano ad arricchire le ditte farmaceutiche il
cui cinismo supera quello dei mercanti d'armi, accettano che gli embrioni
vengano squartati come bovi nelle macellerie per ricavarne tessuti e organi da
vendere come si vendono i pezzi di ricambio per un'automobile.
Accettano che tutto ciò miri a realizzare il Mondo Nuovo di
Huxley, a farci diventare uomini Alfa o Beta o Gamma o Dio sa cos'altro.
Campioni di salute e di bellezza ma senza cervello o mostri
intelligentissimi ma senza braccia e senza gambe? ( A proposito: nei laboratori
di ricerca un'altra volta ho visto un uccello che chissà perché, suppongo per
divertirsi, avevano fatto nascere senza le ali.
Sembrava una palla fatta di piume e basta.
E mi guardava con certi occhi che al confronto i Prigioni di
Michelangelo cioè le quattro statue con la testa o gli arti ancora inseriti
dentro la pietra, sembrano creature felici...). E va da sé che ormai le cavie
siamo anche noi.
Una donna che subisce l'estrazione di un ovulo è certamente
una cavia.
Una che per restare incinta se lo fa impiantare, lo stesso.
Grazie a una scienza che è sempre più tecno scienza, grazie
a una medicina che è sempre più tecno medicina, quindi sempre più disumana,
siamo cavie perfino nei casi estranei alla fecondazione artificiale.
Quando mi sottopongo a una radioterapia, per esempio, specialmente
in America non vedo esseri umani.
Intuisco che i medici e i tecnici stanno da qualche parte,
sì.
Forse al di là del vetro che separa la loro stanza dalla
stanza nella quale mi trovo con le apparecchiature e basta.
Ma di loro non mi giunge neanche la voce.
Non mi parlano mai.
Perfino quando ricevo l'ordine di trattenere il respiro, è
una macchina che parla.
La riproduzione di una voce umana.
E mi sento sola come un embrione nel congelatore, indifesa
come una cavia alla mercé d'un ricercatore.
La medesima cosa, quando devo riempire i moduli che servono
ad arricchire le statistiche su i metodi di cura, le sopravvivenze, i decessi.
Moduli nei quali sono un semplice numero.
Il numero di un prodotto dalla cui etichetta manca soltanto
la data di scadenza.
Chi in buona fede favorisce il mondo nuovo si ripara sempre
sotto l'ombrello delle parole Scienza e Progresso.
Forse le più abusate dopo le parole Amore e Pace.
Ma sull'interpretazione della parola Progresso, anzi sul
concetto del cosiddetto Progresso, i pareri discordano.
E diventa sempre più difficile stabilire di che cavolo si
tratti.
Per Giordano Bruno era l'astronomia copernicana.
Per Voltaire, l'affinarsi delle arti e dei costumi.
Per Kant, il Diritto che sostituisce la Forza.
Per Darwin, l'evoluzione biologica.
Per Marx, il crollo del sistema capitalistico.
Per i miei trisnonni il telegrafo, il treno, la nave a
vapore, l'illuminazione a gas, la monarchia costituzionale.
Per i miei bisnonni l'illuminazione elettrica, il
termometro, la vaccinazione antivaiolosa di Pasteur, il radio di Madame Curie,
la democrazia senza il suffragio universale.
Per i miei nonni l'automobile, l'aereo, il telefono, la
radio di Guglielmo Marconi, la penicillina, il suffragio universale senza il
voto alle donne.
Per i miei genitori il voto alle donne, l'aria condizionata,
la lavapiatti, la Tv, la lambretta, la repubblica.
Per il mio mondo i trapianti degli organi, le astronavi, i
viaggi sulla Luna e su Marte, i maledetti computer, i maledetti telefonini e il
maledetto Internet con cui puoi calunniare chi vuoi e rubare il lavoro altrui
senza finire in galera.
Nonché gli strombazzatissimi Diritti Umani che però non
includono i diritti umani di chi come me va controcorrente, e i diritti umani
dei bambini.
Diritti calpestati col lavaggio cerebrale della scuola, coi
maltrattamenti, i rapimenti, gli assassinii magari compiuti dalle Medee che i
propri figli li uccidono a martellate o affogandoli nelle vasche da bagno e
nelle piscine.
Questo senza contare i bambini pedofilizzati nei collegi e
nelle sagrestie, o stuprati e strangolati poi sepolti vivi come Jessica
Lundman. Bè, vogliamo metterci anche l'olocausto degli embrioni umani nel
discutibile elenco d'un Progresso che al novanta per cento dei casi si basa sui
successi della tecnologia non della morale? A quanto pare, sì. E pazienza se
eravamo più progrediti quando eravamo più ignoranti, più ammalati, più poveri,
più umani, sicché la morte di un figlio nato o non nato ci riempiva di strazio.
Cristo! Ha ragione Ratzinger ( grazie, Santità, d'aver
sempre il coraggio di dire pane al pane e vino al vino) quando scrive che il
Progresso non ha partorito l'Uomo migliore, una società migliore, e incomincia
a essere una minaccia per il genere umano.
Quanto alla Scienza, mioddio.
Da giovane mi inchinavo alla Scienza con la stessa devozione
che i musulmani hanno per il Corano.
Lo stesso ossequio che hanno per Maometto.
Volevo diventare uno scienziato, e per questo mi iscrissi a
Medicina.
Del resto ancor oggi per la Scienza ho un istintivo
rispetto, una passione che nemmeno i Frankenstein riescono a spengere.
E sarei un'imbecille se negassi che l'umanità è andata
avanti anche grazie a lei.
Sai, anche a me piace andare sulla Luna e su Marte.
Anzi mi piace assai più di quanto piaccia agli
avanguardisti.
Anche a me piace usare il telefono, la radio, l'aereo, la
Tv. E se per il momento sono ancora viva lo devo alla Medicina che sia pur
facendomi spesso sentire un embrione nel congelatore, una cavia alla mercé d'un
ricercatore, mi ha curato e mi cura.
Però...
Però la Scienza è come il fuoco.
Può fare un gran bene o un gran male.
Come il fuoco può scaldarti, disinfettarti, salvarti, oppure
incenerirti.
Distruggerti.
Come il fuoco, spesso fa più male che bene.
E il motivo è proprio quello che, come il fuoco, non si pone
problemi morali.
Per lei tutto ciò che è possibile è lecito.
Lascia perdere la retorica: di scrupoli la Scienza ne ha
sempre avuti pochini.
Di rimorsi, ancor meno.
Si è sempre arrogata il diritto di fare ciò che voleva fare,
che vuol fare perché si può fare.
E facendolo non s'è mai chiesta se ciò fosse giusto.
Peggio: come una bagascia che vende il suo corpo, s'è sempre
venduta al miglior offerente.
Ha sempre rincorso i premi Nobel, la sua vanità, il suo
delirio di onnipotenza, la sua brama di sostituirsi alla Natura. ( Ratzinger
dice « sostituirsi a Dio » ) . E delle sue vittime ha sempre tenuto un ben
scarso conto.
Non ne teneva conto nemmeno il sublime Leonardo da Vinci che
da pittore dipingeva squisite Madonne e squisite Monne Lise e squisitissime
Signore con l'Ermellino, ma da scienziato offriva i suoi servigi a Ludovico
Sforza e progettava macchine da guerra allora inimmaginabili.
Super cannoni, super mitragliatrici, super carri armati,
super elicotteri per bombardare la gente.
Non ne tenne conto neanche l'onesto Oppenheimer che insieme
a Teller costruì l'atomica.
E non mi consola affatto ricordare che prima di farla
esplodere a Fort Alamos abbia inviato ai suoi colleghi di Berkeley il
telegramma nel quale, citando un passaggio del sacro testo indù Bhagavad Gita e
paragonandosi al dio Khrisna, si malediva senza pietà. « Io sono diventato la
Morte, il distruttore dei mondi » . Del resto non fu un chirurgo, il dottor
Joseph Ignace Guillottin che nel 1789 inventò la ghigliottina? Non fu un altro
medico, il dottor Louis, che nel 1791 ne guidò la fabbricazione? Per ogni
penicillina la Scienza ci regala una ghigliottina.
Per ogni Pasteur o Madame Curie o Marconi ci regala un
Mengele.
O almeno un Oppenheimer, almeno un Teller. E i suoi
discepoli più pericolosi sono proprio i ricercatori.
Quasi sempre ( onore e gratitudine alle eccezioni), ai
ricercatori non importa un corno del genere umano.
A muoverli è soltanto il demone della curiosità sposata
all'ambizione personale e all'interesse monetario. ( Come si comporterà un
uccello senza le ali? Come funzionerà un bambino concepito in provetta? Che
cosa e quanto mi frutterà questa scoperta?). E al diavolo i principi, al diavolo
i valori sui quali si basa o dovrebbe basarsi una società civile.
Cari miei, Ratzinger ha ragione anche quando dice che in
nome della Scienza ai diritti della Vita vengono inflitte ferite sempre più
gravi.
Ha ragione anche quando dice che con gli esperimenti sugli
embrioni umani la dignità dell'Uomo viene vilipesa anzi negata.
Ha ragione anche quando dice che se non vogliamo perdere il
rispetto per l'Uomo bisogna demistificare la ricerca scientifica, demitizzare
la Scienza, cioè smettere di considerarla un idolo o una divinità. Sacrosante
parole che a mio parere valgono anche per l'Etica.
* * *
Ogni dizionario
definisce l'Etica quella parte della filosofia che si occupa della Morale.
Di ciò che è bene per l'Uomo, di ciò che è bene fare o non
fare.
Infatti all'Etica si ispirano generalmente le leggi dei
Paesi non barbari o non del tutto barbari, e fino a ieri in Occidente ce la
siamo cavata per questo.
Il guaio è che nell'età moderna l'Etica ha partorito una
figlia degenere che si chiama Bioetica.
Sempre secondo il dizionario, la Bioetica è una disciplina
che « si occupa dei problemi morali e individuali e collettivi connessi
all'avanzamento degli studi nel campo della genetica e della tecnologia
relativa alla formazione dei processi vitali » . Ma su tale disciplina io la
penso come la pensava Erwin Chagaff, il grande biochimico americano che
soltanto a sentir parlare di procreazione assistita o di fecondazione
artificiale o di embrioni congelati e scongelati andava in bestia e urlava: «
L'etica sta alla bioetica come la musica sta alle marce militari! » . Bé... il
mondo occidentale ci sguazza, in quelle marce militari.
Istituti di Bioetica, Comitati di Bioetica, Accademie di
Bioetica.
Ogni volta, in mano a sapienti che dicono di voler difendere
il nostro futuro, bilanciare la gioia del Sapere con l'utilità sociale,
arginare l'avidità degli interessi industriali e finanziari.
Però dinanzi all'Idolo Scienza anzi alla Divinità Scienza,
dinanzi al mito della Ricerca Scientifica, la bioetica si cala ogni volta le
brache.
Nel 1997, quando nacque la pecora Dolly e fu chiaro che
attraverso gli stessi artifizi la clonazione poteva estendersi agli esseri
umani, i rappresentanti della nobile disciplina definirono la cosa eticamente
inaccettabile. « Giammai! Permetterlo equivarrebbe ad andare contro la legge
biologica basilare! Sarebbe un oltraggio alla Natura che da sola provvede
all'evoluzione della nostra specie! Condurrebbe a un declino della nostra
civiltà! » .
O R I A N A F A L L A C I
QUI S TANNO VINCENDO I FRANKENSTEIN
L'Occidente è ammalato di un cancro morale, intellettuale e
morale.
Ma il Bene e il Male non sono opinioni.
Sono realtà obiettive, concretezze che ci distinguono ( o
dovrebbero distinguerci) dagli Zarqawi e dagli altri animali.
Tutti lo dissero, tutti.
Il Comitato Internazionale di Bioetica dell'Unesco, la
United States Bioethics Commission, il Consiglio per l'Etica e Bioetica della
Commissione Europea, per esempio.
Nonché l'Organizzazione Mondiale della Sanità e le varie
Accademie Nazionali di Medicina.
Per la nascita della prima bambina concepita in provetta, la
bambina inglese, lo stesso.
Per l'eutanasia, pure.
Per l'attuale olocausto degli embrioni, idem. Prese di
posizione, veti, condanne.
Ma poi tutti presero a chiudere gli occhi.
A tenere il piede in due staffe, ad avanzar compromessi che
in realtà erano consensi.
È la loro strategia.
Il loro modo di essere Politically Correct. All'inizio
gridano allo scandalo, dichiarano che certe cose offendono la decenza.
Poi incominciano a farfugliare che bisogna rifletterci
meglio, che le scoperte scientifiche non si possono cancellare, che indietro
non si può tornare, e si rimangiano le prese di posizione.
Si rimangiano i veti, si rimangiano le condanne.
Addirittura si rendono complici del delitto.
Sempre col pretesto della terapeutica, s'intende...
L'ultimo esempio è italiano.
Viene dal Comitato Nazionale di Bioetica che lo scorso
maggio concesse parere favorevole all'uso delle staminali isolate dai feti
abortiti. « L'uso del tessuto fetale ricavato dall'interruzione volontaria
della gravidanza e il suo utilizzo a scopi scientifici o terapeutici non si
configura come bioeticamente illecito » . Impegnandosi a non mettere mano sul «
materiale fresco » , ( un bambino appena abortito lo chiamano « materiale
fresco » come il pesce fresco), e spiegando che ciò non sarebbe comunque
necessario perché migliaia di cellule fetali sono crioconservate in una banca
milanese, i nostri staminalisti potranno dunque intrugliare senza scrupoli e
senza imbarazzi.
E pazienza se sanno benissimo che la cosa è un incentivo
all'aborto, pardon, all'interruzione volontaria della gravidanza. ( Nel
linguaggio Politically Correct si dice così). Pazienza se sanno altrettanto
bene che per molte donne e molte coppie il commercio dei figli abortiti è un
business assai redditizio.
Pensa al « turismo procreativo » sul quale molti paesi
europei o vicini all'Europa si arricchiscono come Cuba e la Thailandia si
arricchiscono sul turismo sessuale.
( Per cinquemila o settemila euro, l'Ucraina offre il
biglietto del viaggio, l'albergo di prima classe vitto incluso, la guida
turistica nonché l'ovocita.
E quando sbarchi all'aeroporto non passi neanche la dogana).
È redditizio anche il business degli spermatozoi.
Insieme agli ovuli congelati, le banche occidentali
traboccano di sperma congelato.
In entrambi i casi merce che viene dall'Ucraina, dalla
Romania, dall'Albania, dalla Slovenia, dalla Corea, dai paesi più poveri del
continente asiatico.
Però viene anche dalla Svizzera, dalla Norvegia, dalla
Grecia, da Malta, dal Portogallo, dalla Spagna.
In particolare da Barcellona, città nella quale vivono molte
immigrate provenienti dall'Europa dell'Est. Ne traboccano soprattutto le banche
inglesi.
Non a caso il Parlamento Europeo ( bontà sua) ha rivolto un
monito all'Inghilterra dove il mercato fiorisce vergognosamente con gli ovuli
che vengono dalle cliniche rumene.
In massima parte, ovuli venduti a mille o duemila euro la
dozzina dalle zingare Sinti o Rom. E nel libro più inquietante che abbia letto
su questo tema, La vita in vendita , gli autori Christian Godin e Jacques
Testart raccontano che in Europa gli ovuli delle ragazze bionde e longilinee (
di solito modelle) costano molto di più. Almeno quindicimila euro ciascuno. * *
* Garantiscono figli da concorso di bellezza, capisci? Figli su misura,
selezionati, scelti sul menù dell'eugenetica e della biotecnologia.
A tal proposito Godin racconta d'aver trovato su un sito
Internet quest'annuncio: « Cercasi ovulo bello e intelligente che venga da una
studentessa molto sportiva e allieva d'un college molto rinomato » . .. Ed ora
dimmi se queste ricerche per cui i promotori del referendum invocano la libertà
illimitata non sono associabili coi campi di Dachau e Birkenau ed Auschwitz e
Mauthausen. Dimmi se queste ricerche in apparenza fatte per guarire le malattie
in realtà non puntano a qualcosa che assomiglia molto all'hitleriano sogno
d'una società composta soltanto di biondi con gli occhi azzurri.
Dimmi se col pretesto della terapeutica la Scienza e il
Progresso non contemplano un mondo di super uomini e super donne da fabbricare
nei laboratori. ( Super per modo di dire, visto che il premio Nobel dottor Kary
Mullis propone di clonarci col Dna proveniente da famosi atleti e rockstar...).
Eppure i sessanta membri del nostro Comitato Nazionale di Bioetica hanno
concesso la suddetta autorizzazione quasi all'unanimità. Solo un voto contrario
ed uno astenuto.
Peggio: tra di loro v'erano parecchi cattolici e tra i cattolici
v'era monsignor Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia delle
Scienze nonché vescovo e autorità molto ossequiata nel campo della Bioetica.
Ho fatto un balzo, a leggere la notizia.
E sia pur sapendo che il suo era stato un voto molto sofferto,
mi son detta: possibile?!? Non fu Wojtyla a dire per primo che a un embrione si
deve il medesimo rispetto che si deve a un bambino nato o ad una qualsiasi
persona? Alla Scienza che vuole sostituirsi perfino ai legislatori cede anche
la Chiesa, ormai? Cardinal Ruini ed altri cardinali a parte, non c'è rimasto
che Ratzinger a tener duro? « La scienza non può generare ethos » ha scritto
Ratzinger nel suo libro Europa . « Una rinnovata coscienza etica non può venire
dal dibattito scientifico » .
Naturalmente Ratzinger lo dice in chiave religiosa, da
filosofo anzi da teologo che non prescinde dalla sua fede nel Dio Creatore.
Un Dio buono, un Dio misericordioso, un Dio che ha inventato
l'universo e creato l'uomo a sua immagine e somiglianza. ( Tesi che a volte gli
invidio perché risolve il rompicapo chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo,
ma nella quale il mio ateismo vede soltanto una bellissima fiaba.
Se Dio esistesse e fosse un Dio buono, un Dio
misericordioso, perché avrebbe creato un mondo così cattivo?). Però a dirlo
difende la Natura, Ratzinger. Rifiuta un Uomo inventato dall'uomo cioè un uomo
prodotto di sé stesso, della eugenetica mengeliana, della biotecnologia
frankensteiniana.
Ciò che dice è vero.
È giusto.
È raziocinante.
È un discorso che va al di là della religione, un discorso
civile, e la bellissima fiaba non c'entra.
C'entrano i doveri che noi esseri umani abbiamo verso la
Natura.
Verso la nostra specie, verso i nostri principii.
I principii senza i quali l'Uomo non è più un uomo: è una
cosa, un oggetto di carne senz'anima.
Riflettici a fondo e t'accorgerai che la colpa di questa
follia non è degli scienziati e basta, dei ricercatori e basta, degli
scriteriati pei quali tutto è lecito in quanto è possibile e a materializzarlo
si diventa ricchi e famosi.
Si passa alla Storia come il dottor Guillotin. È di chi li
sostiene, di chi li protegge.
Di molti politici, ad esempio.
I politici che fallite le ideologie non sanno più a che
santo votarsi e per restare a galla cercano il Sol dell'Avvenir negli
sciagurati che vogliono rifare l'Uomo col Dna delle rockstar e degli atleti
famosi. ( Il più possibile scemi, magari, e drogati). I politici che per
ritrovare il potere perduto consentono che i nostri ( e i loro) bambini mai
nati finiscano nei nuovi campi di sterminio.
Che per cristallizzare il potere non perduto posano ad
illuminati e sbeffeggiano il concetto di famiglia cioè il concetto biologico
sul quale si basa qualsiasi società. Che il matrimonio non lo definiscono più
per quello che è ossia l'unione d'un uomo e d'una donna presumibilmente in
grado di procreare, l'istituto giuridico che regola la necessità di perpetuare
la specie, bensì un'unione e un istituto che con gli stessi diritti spetta a
due individui del medesimo sesso.
Quindi, non in grado di perpetuarla.
E pazienza se ( l'ho già scritto ne L'Apocalisse ) a contare
sull'omosessualità la nostra specie si estinguerebbe come si estinsero i
dinosauri.
Pazienza se con l'adozione gay, resa possibile dal
matrimonio gay, anziché un babbo e una mamma il bambino adottato si trova con
due babbi o due mamme.
Pazienza se con due babbi o due mamme cresce ignorando il
concetto di paternità e di maternità... Neanche i bambini nati dagli embrioni
congelati, infatti, sanno chi è il loro padre.
Né lo sapranno mai.
La fottuta Bioetica proibisce di dirglielo, e nella figura
del padre vede solo uno stallone che mette incinte le cavalle, un toro che
mette incinte le vacche.
Quanto alla figura della madre, pensaci bene: se nascono
dall'ovulo comprato da un'anonima zingara o da una famosa modella che
ovviamente non vuol da re il suo nome, quei bambini non sapranno neanche chi è
la loro vera madre.
Non per nulla questo nuovo sistema di nascere piace
moltissimo ai coniugi del medesimo sesso.
Sembra addirittura inventato per loro.
La colpa è anche degli intellettuali che lo zio Bruno, il
fratello di mio padre, chiamava intelligenti cretini anzi cretini intelligenti.
Gli intellettuali che per opportunismo o profitto o smania
di influire sul futuro approvano e propagandano le malefatte dei Frankenstein.
Manco fossero davvero conquiste dell'Umanità. È anche dei giornali, delle
televisioni, dei media che quelle malefatte le presentano con compiacimento,
anzi col cappello in mano.
Col cappello in mano le descrivono ossequiosamente,
accuratamente, manco fossero ricette culinarie di Pellegrino Artusi o di
Anthelme Brillat Savarin. Ricetta sudcoreana: « Si prendono alcune cellule
dell'epidermide dal corpo d'un paziente e se ne estrae il materiale genetico
cioè il Dna.
Poi si prende un ovocita donato dietro compenso da una donna
ucraina o rumena o slovena o coreana o albanese o maltese, ci si accerta che
non sia fecondato e lo si svuota.
Gli si toglie il nucleo, lo si butta via.
Fatto ciò, al posto di quel nucleo si mette il Dna ricavato
dal corpo del paziente.
Operazione che si chiama trasferimento nucleare.
Lo si stimola con scosse elettriche affinché le cellule si
moltiplichino alla svelta come se l'ovocita fosse stato penetrato da uno
spermatazoo, si ottiene il blastocita cioè l'ovocita che corrisponde alla prima
fase dello sviluppo embrionale.
Si crea, insomma, un embrione.
Quando l'embrione è cresciuto, lo si seziona. (
Viviseziona). Le sue cel lule staminali si iniettano nel corpo del paziente...
» . La ricetta inglese, cioè quella fornita dai ricercatori di Newcastle subito
dopo i colleghi sudcoreani, è quasi identica.
L'unica differenza consiste nel procurarsi in precedenza tre
blastociti e, dopo il trasferimento nucleare, stimolarne un veloce sviluppo
anche chimicamente.
Cose per cui il mio oncologo americano si arrabbia e sibila:
« This waving the therapeutical purpose is a dirty fib, a cruel lie.
Questo sventolare lo scopo terapeutico è uno sporco imbroglio,
una bugia crudele.
D'accordo, noi oncologi non siamo riusciti a eliminare il
cancro.
Tuttavia lo curiamo.
A volte lo blocchiamo.
Contro le malattie che citano per giustificare la nuova
Strage degli Innocenti loro non hanno scoperto nessuna cura, invece.
Ma se per caso la scoprissero, se per caso una terapeutica
esistesse davvero, direi ugualmente: bisogna opporsi.
Bisogna perché la clonazione terapeutica è già una
clonazione riproduttiva quindi valida per fabbricare esseri umani.
Bisogna perché distinguere l'una dall'altra equivale a
celarsi dietro un trucco semantico.
Bisogna perché iniettare in un malato le cellule staminali
significa ucciderlo.
Sai perché? Perché le cellule staminali degli embrioni sono
tanto vigorose e potenti quanto disordinate.
Non si moltiplicano dove e come vogliamo ma ovunque gli
piaccia e come gli piaccia.
Ergo, causano tumori.
Di recente sono state iniettate nel cervello di una scimmia.
Il cervello ha subito sviluppato un cancro fulminante e la
scimmia è morta nel giro di poche settimane » .
La colpa è anche della cosiddetta gente comune.
La gente che per dabbenaggine o ingenuità o disperazione
crede nella storia delle malattie da guarire.
Credendoci, si lascia menare per il naso dalle false
promesse e dalle false speranze.
Perché, come i sapienti della Bioetica, anche la gente lì
per lì grida allo scandalo.
Si impaurisce, dice oddio che vogliono farmi, che mi
succederà. Ma poi, rimbecillita dal lavaggio cerebrale esercitato dai politici
e dagli intellettuali che i Frankenstein li presentano come benefattori,
sedotta dal compiacimento e dagli elogi dei giornali che li trattano col
cappello in mano, cede ai dubbi.
Non capisce di venir presa in giro, non si rende conto
d'essere a una tragica svolta del nostro destino, e cambia idea.
Per sentirsi moderna, lanciata verso il futuro, si adegua.
Per non andare controcorrente, non perdere i vantaggi della
cosiddetta modernità ( vantaggi che alla fine si riassumono in un telefonino
sempre appiccicato all'orecchio) grida al miracolo.
Si piega, anzi applaude, anche se ciò significa massacrare i
propri figli come Medea.
Parliamoci chiaro: viviamo in una società che alla Vita
guarda in termini edonistici e basta.
Che cerca solo il benessere, i vantaggi materiali, le
agiatezze.
Una società dove l'anima non conta.
La spiritualità, ancor meno.
E non solo in Italia, non solo in Europa, visto che in
America accade lo stesso.
Se non peggio.
Del resto è l'America che ha diffuso il culto dell'edonismo.
È l'America che ha lanciato la moda dei matrimoni e delle
adozioni gay. È l'America che ha dato il via a quelle ricerche.
Unica differenza, il fatto che in America il grosso dei
cittadini si opponga e che a quei ricercatori il suo presidente dica: « Io i
soldi per portar a fondo la Strage degli Innocenti non ve li do.
Io alla scienza che uccide una persona per curare un'altra
persona, che distrugge la Vita per salvare la vita, non ci credo » . ( Bravo
Bush). Dal Pacifico all'Atlantico, dall'Atlantico al Mediterraneo, dal
Mediterraneo al Mar Artico, l'Occidente è malato di una malattia che nemmeno
miliardi di cellule staminali potrebbero guarire: il cancro morale,
intellettuale e morale, di cui parlo nella mia Trilogia e soprattutto ne La
Forza della Ragione .
Proprio a causa di quel cancro non comprendiamo più il
significato della parola Morale, non sappiamo più separare la moralità
dall'immoralità o dall'amoralità. Proprio a causa di quel cancro i mecenati dei
Frankenstein vorrebbero una ricerca scientifica, senza veti e senza condanne.
Proprio a causa di quel cancro i tipi del mio tipo li
chiamano bigotti baciapile servi del Papa e del Cardinal Ruini, oppure li
espongono al pubblico ludibrio con le parole retrogrado oscurantista
reazionario.
Ma la Moralità non è bigotteria.
Non è baciapilismo, oscurantismo, conservatorismo.
È ragionamento, raziocinio, buonsenso.
A volte, Rivoluzione.
L'Etica non è una moda che cambia come i vestiti e le
stagioni.
È un codice di comportamento che vale ovunque e per sempre.
Una disciplina che ci aiuta a individuare il Bene e il Male,
a non finire nella spazzatura.
Il Bene e il Male non sono opinioni, punti vista.
Sono realtà obiettive, concretezze che ci distinguono ( o
dovrebbero distinguerci) dagli Zarqawi e dagli altri animali.
Non per nulla ce ne serviamo fin dai giorni in cui abitavamo
nelle caverne e forse la fame ci rendeva cannibali tuttavia conoscevamo questa
elementare verità: il Bene è ciò che fa bene, che ci fa sentir bene.
Il Male è ciò che fa male, che ci fa sentir male.
Oggi invece il Bene viene considerato dai più ciò che fa
comodo.
Il Male, ciò che non lo fa.
E pochi capiscono che scegliere il Male è da masochisti, da
cretini.
Non cretini intelligenti o intelligenti cretini: cretini e
basta. * * * A costo d'esser derisa o giudicata un nuovo acquisto del Vaticano,
un'atea in via di conversione, una mangiapreti in cerca di assoluzione, insomma
una ravveduta in punto mortis , torno dunque a Ratzinger. E dico: Ratzinger ha
ragione quando scrive che ormai l'Occidente nutre una specie di odio verso sé stesso,
non ama più sé stesso.
Che della sua storia vede soltanto ciò che è deprecabile,
che di essa non riesce più a percepire cosa contiene di grande e di puro.
Ha ragione anche quando dice che il mondo dei valori su cui
l'Europa aveva costruito la sua identità ( i valori ereditati dagli antichi
greci e dagli antichi romani e dal Cristianesimo, chiarisco io) sembra giunto
alla fine o uscito di scena.
Che l'Europa è paralizzata da una crisi del suo sistema
circolatorio e che questa crisi la sta curando con trapianti ( l'immigrazione e
il pluriculturalismo, chiarisco io) i quali possono solo eliminare la sua
identità. E poi ha ragione quando dice che la rinascita dell'Islam non è
nutrita soltanto dalla nuova ricchezza dei paesi che posseggono il petrolio: è
nutrita anche dalla consapevolezza che l'Islam possa offrire una piattaforma di
spiritualità. La spiritualità a cui la vecchia Europa e l'intero Occidente
hanno rinunciato.
Infine ha ragione quando cita Spengler secondo il quale
l'Occidente corre inesorabilmente verso la propria morte, non solo una morte
culturale, e di questo passo crollerà come crollò la Civiltà Egizia, l'Impero
Romano, il Sacro Romano Impero.
Come sono crollati e crollano ( aggiungo io) tutti i popoli
che dimenticano di avere un'anima.
Ci stiamo suicidando, cari miei.
Ci stiamo uccidendo col cancro morale, con la mancanza di
moralità, con l'assenza di spiritualità. E questa faccenda del mondo da rifare
con la truffaldina eugenetica, con la bugiarda biotecnologia, non è che la
tappa definitiva del nostro masochismo.
Ecco perché i Bin Laden e gli Zarqawi, individui immorali e
amorali tuttavia sorretti da una loro paradossale forma di moralità, hanno buon
gioco.
Ecco perché i loro correligionari ci invadono così
facilmente e così disinvoltamente fanno i padroni in casa nostra.
Ecco perché a casa nostra vengono accolti con tanto
servilismo o tanta inerzia.
Tanta paura.
Ecco perché l'Europa è diventata Eurabia e l'America rischia
di diventarlo.
Ed ecco perché, segnati in fronte dal marchio di cui parlo
ne L'Apocalisse , il marchio della schiavitù e della vergogna, molti
occidentali finiranno inginocchiati sul tappetino a pregare cinque volte al
giorno il nuovo padrone cioè Allah.
Referendum? Ma che vuoi referendare.
Lo stesso termine procreazione assistita evoca il gesto di
alzare bandiera bianca, di finire in un mondo contro natura.
Senza contare che, comunque vada, questo referendum si
concluderà come quello sulla caccia.
Cioè coi cacciatori che continuano a sparare sotto le nostre
finestre e ad ammazzare gli uccellini. ( Copyright Oriana Fallaci Riproduzione
vietata)