
Il Messaggio Biblico è un
messaggio universale al di là
di ogni confessione religiosa
.
P.Provoyeur 1983
La Bibbia è la fonte cui hanno attinto, come in un alfabeto colorato,
gli artisti di tutti i tempi".Questa affermazione di Marc Chagall - uno dei massimi
artisti del nostro tempo - esprime bene il posto cheoccupa nell'arte la Bibbia, il Libro sacro dove
Ebrei e Cristiani si riconoscono fratelli. Quella Parola" che, si è calata nelle forme
storiche del tempoe nel linguaggio di
un uomo, il profeta, è diventato strumento ispirato pertrasmettere il messaggio di Dio che oggi, gli
studi biblici e le ricerche archeologiche, ci aiutano a comprendere meglio.
Sono
stati gli artisti gli interpreti più notie i più "letti" della Bibbia.
Dai dipinti catacombali al racconto biblico nei mosaici di S.Marco a Venezia dove la Creazione è narrata come i
riquadri di un fumetto,alle cappelle
medioevali del nostro territorio , la cappella
degli Scrovegni di Giotto a Padova sino al compiersi dei grandi cicli biblici del 400 a poi alla Sistina
michelangiolesca
L'arte
contemporanea trova in Marc Chagall il
maggior interprete nella BibbiaQuesto pittore ebreo,ad un tempo ingenuo e raffinato, colto, mistico e solare, realizzò il racconto biblico tra il 1935 e
il 1956 con straordinaria ricchezza di fantasia e simbolismo, colore e di
movimento..
I
PRIMI ANNI Chagall,
Era nato a Vitebsk in Russia nel 1887 da una modesta famiglia di ebreidi tradizione chassidica(1),La
famiglia vive nell'realtà culturale
legata alla struttura socialecontadinadel ghetto nella cittadinache conserva ancora il carattere di una
borgata di campagna: le strade nonasfaltate le
caseancora in legno, con quelle staccionate a vivaci colori che
entreranno neiquadri di Chagall

Chagall assimila
dall'infanzia il mondo chassidico, quella
mistica della natura abitata da Dio.Nel suolinguaggio pittorico,appare ampiamente il simbolo che
egli trae dal suo vissuto, specialmente dalmondo infantile fatto di piccolecoseche diverranno il suo
scrigno poetico: il gallo, la vacca, il
violinista sul tetto, icavalli che
volano, le vecchie case di legno di Vitebsk;cose tradizionali, come la
preghiera dei contadini e dei rabbini, gli innamorati, le feste, i venditori
ambulanti, sinagoghe e chiese ortodosse: Le sue radici culturaliaffondano nel genere popolare dall'arte
bizantina e nell'arte delle icone..
Ha
iniziato a dipingere prestissimo, a Pietroburgo
si era innamorato delle icone russe, e dell'arte popolare. Nel1910 Chagall porteràil suo mondo e la sua fantasia midrashica
(2) a Parigidovecontinuerà a sognare in russo e in ebraico ai piedi della Tour
Eiffel.
(1) CHASSIDISMO, movimento
religioso all'interno dell'ebraismo che fu una componente determinante nella personalità artistica di
Chagall.Il chassidismoprivilegia il rapporto diretto
dell'individuo con Dio senza la mediazione dell'apparato rabbinico; èun movimento popolare mistico, () apparso in Polonia e Ucraina nel XVIIIsecolo, che unisce al rifiuto dell'ascetismo
un grande fervore religioso pieno di meraviglia davanti ai benefici della vita
terrena. Dio è presente nei minimi aspetti della vita quotidiana, cui si
aggiunge una pratica religiosa entusiasta dove musica e canto hanno una gran
parte. In "Ma Vie" scrive: Non ho parole per tradurre le ore di
preghiera della sera, a quell'ora il tempio mi sembrava interamente popolato di
santi".
(2)Il MIDRASH è il
commento rabbinico alla Bibbia che si propone di metterne in luce gli
insegnamenti giuridici e morali utilizzando diversi generi letterari: racconti,
parabole, leggende. A lungo ignorata quando non disprezzata e assimilata al
folklore, la letteratura midrashica è oggi considerata una interpretazione
creativa e originale del testo biblico.
A PARIGI
A
contatto con l'espressività cromatica dei Fauve(3) e la scomposizione
dei Cubisti (4), la sua pittura si arricchisce di colore, di toni
fantastici, lirici e sognanti, dove gli uomini volano, le case lievitano come
nuvole. Pittura fiabesca, fatta da un
poeta più che da un artista.Nell'opera Parigi dalla mia finestradel 1913il gatto con la testa umana guarda stupito quel mondo nuovodavantia lui e la doppia testa in primo piano di Chagallguardaverso Vitebsk allo stesso tempo a Parigi. Il dipinto ricorda il ciclo
Parigi dalla mia finestra
simultaneista
di Delaunaycon i contrasti cromatici
dell'Orfismo e del Cubismo sintetico.Io e il
villaggio-1911 Parigiuna delle sue
opere più importanti sulla tela
geometricamente divisasecondo le linee
del cubismosintetico e dell'Orfismo
colorista di Delaunay
, l'espressione della nostalgia e del ricordo di C. Per il suo paese. Il suo volto si fissa e si
contrappone a quello della muccanel cui
in termo una contadina munge un'altra mucca; sullo sfondo Vitebsk e figure
rovesciate.
Chagall non volle
mai essere inserito in una delle correnti artistiche del tempo anche se da
tutti attinge, ma sarà sempre ribelle a qualsiasi definizione teorica
dell'arte. Nell'opera Violinista verdeil protagonista appare sulle case le cui
dimensioni sono sempre arbitrarie; nello stesso modo presente passato futuro si
fondono in un fluire indistinto. Nell'arte di Chagall non esiste lo spazio e il
tempo, d'altra parte le contemporanee
teorie di Einstein portavano a
credere che il lo spazio e il tempo, in ultima istanza, non esista, in quanto
esiste solo la percezione soggettiva che ne abbiamo
Io e il villaggio
I temi del
bagaglio simbolico di
Chagall nascono dalla sua
esperienza interiore, dal suo fantasticare che unisce pittura e poesia, mentre l'allungarsi delle figure liberate dalla gravità newtoniana e il rifiuto
della prospettiva, si ricollegano alla tradizione bizantina delle icone
russe.
TORNA IN RUSSIA, MA NE VIENE ALLONTANATO
Nel 1914 Chagall torna in patriaritrova la
sua famiglia, sposa Bella, nominato Commissario delle Belle Arti, fonda un'Accademia. Infaticabile,
entusiasta della Rivoluzione in atto, vi partecipa con grande passione mediante
la sua attività artistica "f
A mia moglie
a
scendere l'arte per la strada e cerca nuove strutture didattiche per
avvicinare l'arte al popolo. Realizza
gli scenari per il teatro ebraico di mosca nel 1919 che in epoca staliniana
verranno poi nascosti. Il suo incarico dura per breve tempo. Egli non tollera i
conformismi e la strumentalizzazione della cosiddetta "arte
proletaria", la sua Accademia cade ben presto sotto il controllo delle
correnti ufficiali dove primeggia il costruttivismo di Malevitc, il teorico dell'arte della rivoluzione. Nel
1937 realizza Rivoluzione,"dove a sinistra è rappresentata un'insurrezione
popolare caotica e irrazionale a destra un'isba e un contadino che ne
piangela suadevastazione e c'è l'ebreo che fugge. A destra la dimensione lirica: sul
tetto della isba una coppia di innamorati e il solito violinista, gli animali, il pittore e la moglie il
saltimbancoche vola. Al centro Lenin si
libra in aria appoggiato ad una mano sul tavolo e indica con l'altra la
bandiera rossa. La cultura popolare del potere. Da sempre in Russia il mondo fiabescoveniva definito mondo capovolto questo
spiega l'uso che eglifa delle figure,
delle teste delle cose capovolte. A proposito della Rivoluzione scriveva Chagall: La Russia si copriva di ghiacci, Lenin l'ha
rovesciata di sotto in su, come io rovescio i miei quadri
Nel
1919 Chagall fu allontanato dalla sua
scuola. Raggiunge prima la Germania e poi Parigi.
IL NAZISMO
Sono
tempi cupi, il Nazismo sta
trionfando; Chagall va in Palestina
alla fonte della sua cultura, nelle zone bibliche, in un pellegrinaggio di
storiae d'amore.Tornerà per sapere che Goebbels - capo nazista - ha
fatto bruciare in piazza i suoi dipinti nel 1933.
E' dopo questi anni che compare frequentemente nelle
sue opere il tema della Crocifissione di Cristo, simbolo universale
della sofferenzadegli uomini e del suo
popolodella sua inquietudine personale
e forse speranza di riscatto dell'umanità.
C'ènella compostezza dell'ebreo, l'atteggiamento
dell'innocente vittima sacrificale, il presagio di quella via dolorosa che avrà
come capolineaicampi di sterminio.
La
Crocifissione Bianca del 1938è un grido
dicompassione per i connazionali
perseguitati, vi appaionoa destra
lebandiere rosse della rivoluzionee tutti i simboli della sofferenza degli
ebrei: distruzione, fuga, disperazione la sinagoga in fiamme, Vitebsk distrutta
la Torah
gettata a terra e nel fuoco. Un vecchio che scappa salvandoun rotolo sacro. Il personaggio
principalealtri non è che "il Gesù di
Nazareth, Re dei Giudei" che ha come perizoma il mantello rituale ebraico. E' il
simbolo dell'ebreo martirizzato. Il vecchio con la camicia blu a la scritta
"sono un ebreo" la stella di Davide e i leoni simbolo di S.Marco. Chagall
intuisceche l'umanità sta alla vigilia
di un bagno di sangue, accende i suoi colori di rossi, scardina le
prospettive, crocifigge gli inermi, fissa
gli angeli in caduta come nel
drammatico quadroconcluso nel
1947.La sua opera si richiama di più al colore e all'interiorità
delle antiche icone russe che la sua pittura non aveva mai dimenticato.
Con l'avvento della schoànazistaChagall fugge negli
Stati Uniti, dove crea le scenografie per l'Uccello di fuoco ‘di Strawinsky e illustra le "Mille e una
notte".
MUORE
BELLAIn America, nel 1944, muore la moglie Bella, Il dolore di Marc è senza limiti, per
quasi un anno non dipinge nulla.In
seguito la sua arte assumei tonidel suo dolore e del suo ricordo della
moglie.Nel 1949 torna in Francia e si stabilisce a Vencesulla Costa Azzurra e sposa Valentina.
Tra
il 1955-69 realizza le vetrate per
la Sinagoga del centro medico di Gerusalemme con le 12 Tribù di Israele, le "Vetrate Americane" di Chicago e, sempre
a soggetto biblico, quelle di altre chiese per gli Stati Uniti e, in Europa, a
Rems, Metz e Zurigo.
Porta a compimento in questi anni i temi della BIBBIA del"MESSAGE BIBLIQUE", opera di
vasto respiro dal messaggio universale.
Chagall
portò sempre con sè una predisposizione aperta ai temi bibliciin cui coglie significati profondi e
personali, realizzò i dipintidel
Messaggio Biblico noncome
illustrazioni, ma come un ciclo musicale e poetico.
MUSEO DEL
MESSAGGIO BIBLICO
Il
complesso delle opere si trova un un
moderno edificio appositamente costruito dall'architetto Andrè Hermant a Nizza, in Rue du Doctor Mènard (Boulevar
de Cimiez) e voluto da Andrè Malrauxinaugurato il 7 luglio 1973per
ospitare le grandissime telee le altre
interpretazioni del, Pentateuco e
del Cantico dei Cantici realizzateda Chagalltra il 1930 e il
1956l. Si tratta di 17 grandi tele ad
olio, 39 tempere, 105 acqueforti, 75 litografie, 5 sculture a tuttotondo o a
bassorilievo, una ceramica un arazzo, un grande mosaico e tre vetrate della sala per concerti .
Il Museo è stato costruito in belle pietre dorate
della Turbia, in un parco di pini, cipressi, ulivi, essenze, lavande e
rosmarini; è volutamente spoglio per
confermare l'esigenza di spiritualità delle opere realizzate da Chagall e
da lui donate alla Francia nel 1966 con una bellissima dedica: ho voluto lasciarli in questa Casa
perchè gli uomini cerchino di trovarvi una certa pace una certa spiritualità
La tematica biblica
dell'opera chagalliana non si configura come arte sacra o specificatamente religiosa, ma
come dice lo stesso artista: L'arte è
uno stato d'animo è già in sè un atto religioso ed è sacra quando è creata al
di sopra di interessi di gloria o bene materiale (conferenza
chicago1958). Il Messaggio Biblico è un
messaggio universale al di là di ogniconfessione religiosa.
LA TECNICA
Chagall artista del colore crea le sue
interpretazioni bibliche con una materiatecnicamente alleggerita per non inchiodare sul quadro le sue creature
Il pittore dà il tocco della vibrazione dei colori, per inserire i personaggi
nell'atmosfera.
Scegliendo di costruire la sua opera a
piccoli tocchi, a schegge iridate,Chagall accorda una materia luminosa e
nebulosa alla spiritualità della Rivelazione: Dio si nasconde in questa
nuvola e si mostra come Luce. Egli dà
una struttura rigorosa: linee diagonali portano l'uomo verso il cielo. Alla diagonale, sono associati il cerchio e
l'ellisse attivi portatori di un senso di armonia tra l'uomo e Dio
(P.Provoyeur
CHAGALL , 1983 Jaca Book p.33
LE OPERE

1
LA CREAZIONE
DELL'UOMO Gn 1,20 ss
La grande tela posta all'ingresso della grande sala,
presenta Adamo che, abbandonato nelle braccia dell'angelo, si contrappone alla
figura del Crocifisso nella sfolgorante girandola della Creazione Alcentro della girandola appare il sole,
l'energia iniziale, la sfera di fuoco lanciata nel cielo dalla Creazione, Il
suo ruotare associato al colore stridente del vermiglio associato a toni freddi
e caldi mischiati, crea nell'opera un elemento motoreche trascina l'insieme della composizione
-cerchioe diagonale - cui si aggiunge il colore:
giallo raggiante del cielo, azzurro fondo della terrae culminanella grande figura del Cristo crocifisso. Il dipinto ci mostra l'uomo che
soccomberà alla caduta e, nella presenza del Cristo, la speranza della Redenzione.
La nascita dell'uomo e la morte di Cristo sonoaccostate, è l'angelo, espressione del Creatore, che porta l'uomo.
L'uomo è ancora addormentato, ma presto verrà deposto sulla terra, libero, Il
serpente è già arrotolato sotto l'uomo..
Iconograficamente il dipinto si
riferisce al secondo racconto della creazione della Genesi, nel quale è posto
il serpente tentatore.
2 IL PARADISO Gn.2,4ss
Questo quadro insieme alla caduta,
occupa un posto d'onore: entrambisono
realizzaticon un miscuglio di blu e
verdi luminosi, riscaldati dal rosso dei mazzi di fiori che prendono un
significato profondo. Ilquadro diviso in due
composizioni rappresenta, oltre alla coppia, la creazione di EvaincuiDio è evocato come la nuvola
bianca l 'uomo è una specie di Yogi su cui s'innalza la donna protetta dalla
nube bianca. Il
giardino dell'Eden è il luogo dell'accordo intimo della pace tra tutti i viventi.
L'uomo la donna animali e angeli circondano la coppia originale, suprema
incarnazione dell'amore del Creatore per le sue creature (espresso in alto
nella e splendida figura angelica dal sorriso ineffabile). Nell'opera,
Adamo ed Eva diventano i gambi dei mazzi di fiori intorno all'Angelo, in un
insieme che si assimila all'albero della vita. L'uomo
la donna e il serpente recitano la tragedia del peccato originale I
progenitori, strettamente abbracciati, portano insiemela responsabilità del peccato: l'associazione
nella risposta al tentatore
3 ADAMO ED EVA CACCIATI DAL PARADISOGn. cap.3,23
Immagine di un Paradiso perduto in cui
domina splendente l'albero della vita e dell'immortalità, che i progenitori non
possono più toccare dopo essersi impossessati, nella disobbedienza a Dio, della
scienza del bene e del male, La tonalità generale verde e blu del dipinto, è
rotta da dissonanze violente: il rosso dei capelli di Eva e il rosso del gallo
della cacciata, i crudi gialli a destra. L'uccello, il pesce i fiori sono ricordi di quel paradiso perduto
Le piume le scaglie brillanti, i petali
sono particelle vibranti di colore gli alberi capovolti sono ricordo di una
realtà che non è più la stessa. Patetica la donnina accanto al pittore, con la
testa rovesciata in un movimento che corrisponde al dramma che si compie,
L'angelo incandescente come sole
brandisce una specie di bastone che però è paragonabile al fiume azzurro che
attraversa il quadro. Troppo duro per l'artista dipingere una cosa crudele come
la spada di fuoco del racconto biblico
4 L'ARCA DI NOè Gn.7
Chagall, a differenza di tanti autori
di questo tema, raffigura l'interno dell'arca. La composizione è costruita
intorno ad un vuoto centrale: una folla, uomini e bestie mescolati e illuminati
da una sola luce, camminano verso una nuova vita mediante la prefigurazione del
battesimo, il diluvio. Una luce interiore illumina gli esseri: il bianco del
cavallo, il giallo della cerva, il rosa della donna il verde del volto di Noè.
Se pure dei raggi entrano dalla finestra non portano luce forte come quella
degli sbuffi di vapore bianco,simbolo
della prima redenzione.Quegli sbuffi
dipinti a piena pasta e con l'aggiunta di segatura per dare maggior vibrazione
alla luce sulla superficie della tela.
L'arca è veramente lo spazio mistico in
cui l'umanità opera la sua secondanascita.
Numerose le maternità che compongono l'umanità gioiosa e uno di quei bimbi con
le braccia in croce è già ilCristo. La composizione ruota come un ellisse intorno al braccio di Noè che
lancia la colomba in uno spazio acquatico. Un grande uccello, un pavone -
prolunga quel gesto (e noi sappiamo che, nel linguaggio cristiano, certamente
noto a Chagall, il pavone simboleggia lasalvezza eterna) un gesto che si conclude nella scala di Giacobbe con la
quale Chagall si apre verso il cielo.
5 NOè E L'ARCOBALENO Gn 9,12-17
Il tema del quadro ha come soggetto
essenzialela "messa in spazio
della luce" che fa cantare i colori.L'apparizione della creatura celeste, la divinità, come un angelo
barbutoche porta l'arcobaleno che ha
perduto il colore iridato perdiventare
puro raggio di luce nella magistrale composizione di generosi verdivibranti e caldo il blu per la veste di Noè
così il rosso, colori chefanno cantare
la composizione e si riflettono sul volto di Noe. Mentre Noè e l'arcobaleno
fondano un simbolo di armonia e serenità, le altre figure sono disordine e
agitazione. Da un villaggio col fuoco fuggono le
folle tendendo le braccia al cielo, umanità desolata grida e supplica , è
presente l'immagine dei pogrom degli ebrei, incarnazione dell'umanità
sofferente, persecuzione dell'uomo da parte dell'uomo, come Chagall l'ha
incontrataad ogni svolta della vita .
Al centro un altare con l'offerta dell'agnello sacrificale, la
composizionesi apre al simbolo:
l'altare diventa la casa in fiamme del villaggio l'agnello è sul tetto:
l'immagine biblica è posta nel quotidiano.
Chagall dissemina gli angoli della tela
di creature volanti Davide, Cristo o Mosè come stelle filanti e dovunque il
colore vibra e si articola sfaccettandosi in piani successivi. La donna l'uomo l'agnello
formano l'immagine delle Sacre Famiglia della pittura classica , serenità
quotidiana, ma simbolo del destino crudele del sacrificio. In queste
contrapposizioni dovei personaggi sembrano raffigurare i drammi
dell'umanità,emerge la speranza nella volontà
di elevarsi per l'uomo al di sopra della sua tragica condizione.
ABRAMO E I TRE ANGELI Gn.18,1-15
L'Incontro di
Abramo con gli Angeli è immerso in un
rosso che si incendia del divinoQuesto quadro
è l'unico in cui nè cerchio nè diagonale vengono a sostenere la composizione,
dove invece una rete di verticali e orizzontali sostiene l'organizzazione del
quadro. L'opera che rappresenta l'episodio biblico della quercia di Mambre riflette le conoscenze che certamente Chagall
aveva dell'Iconadella Santa Trinità di
Andrej Rubliev dove itre angeli sono
rappresentati intorno ad una tavola. Episodio considerato dall'esegesi biblica
come prefigurazione della SS.Trinità
Lo sfondo rosso evoca questa pittura e gli
dà una grandezza bizantina e, mentre il procedimento cubista ne sottolinea lo
splendore, ha l'effetto di spingere gli angeliin percettibile movimento verso lo spettatore.
Il rosso ha poi una valenza simbolica
notevole, come abbiamo avuto modo di sapere: simbolo dell'amore divino
(Trinità) ma anche simbolo della vita trasmessa (Sara avrà un figlio, Isacco)
e, quando è più scuro, simbolodella
violenza e nell'episodio biblico vediamo in alto Abramo accompagnare gli Angeli
che dopo il messaggio di vita a Sara andranno a distruggere le città peccatrici
Sodoma e Gomorra.L'Angelo è una
creatura molto cara a Chagall: uomo-uccello, è l'immagine della libertà
dell'ascensione nello spazio della vorticosa discesa in terra, con fiori tra le
mani diventa uno dei suoi più noti simboli espressivi. Il volto di Abramo è
vibrante di tutti i colori dell'iride
7 IL SACRIFICIO D'ISACCO Gn. 22
Una scena di una grande potenza. Il
dialogo dell'uomo con Dio suo Creatore, trova nel sacrificio d'Isacco il suo
episodio più tragico: la scena dimostra la terribile esigenza di Dio (va
ricordato il significato di quest'atto come rituale religioso dei popoliCaldeil'offerta delprimogenito. Abramo
osservante delle prescrizioni religiose e innamorato di Dio, crede di dover
procedere anch'egli a quest'uso, ma dice Dio "Ora so che tu temi Dio non
mi hai rifiutato tuo figlio il tuo unico figlio". Con questo
avvenimentoDio vuole che cessi l'uso
barbarico perchèLui solo è Signore
della vita e della morte) La
scena è organizzata nella più drammatica delle composizioni quella diagonale e
mostra intensamente la carica di sentimento del momento, l'amore del padre per
il figlio, la sofferenza atroce per un volere divino cui Abramo si sottomette.
Il corpo di Isacco colorato in giallo, speranza divina, è la vittima offerta e
si piega sotto il coltello in una curva che richiama quella della creazione dell'uomoIl viso di Abramo, in un drammatico alone
rosso, si alza verso l'angelo in un'interrogazione angosciata ma piena i fede,
Saraè asinistra in un grido di supplica, accantol'ariete che sostituirà Isacco . Nella
parte alta a destra Chagall associa Abramo che immola il figlio al Cristo che
porta la croce e che sarà vittima consumata per l'umanità: "Padre non la
mia ma la tua volonta sia fatta"
8 IL SOGNO DI GIACOBBE Gn.28-10,22
Il
quadro doveva collegarsi a quello seguente: La lotta di Giacobbe con l'angelo
con cui doveva formare un trittico dalla comune intonazione cromatica blu
viola.Un'articolazione di sfaccettature
costituisce l'insieme delle composizioni: il viola della parte centrale si
trovanel viola della veste di Giacobbe.
I gialli percorrono la scena, dal piccolo sacrificio di Isacco a destra fino
alle ali dell'angelo della lotta. L'unione delle due scene non deve essere
persa di vistaè per cogliere il
significato di una composizione in cui nessuna figura è posta in modo solo
fantastico. La scelta del colore è già rivelatrice: blu e viola colori della
notte quando avvengono i fatti (Gn 28- 10,15) ed accentuano il carattere
soprannaturale del sogno profetico e poetico. La notte dell'annuncio è
rischiarata dalle ali luminose dell'angelo con la Menorah che sembra
trasmettere la luce sugli angeli che salgono sulla scala.Notiamo ancora altri elementi: il sacrificio
d'Isacco corrisponde in alto alla Crocifissione, il quadro che segna nel modo
più tragico la solidarietà del pittore con l'umanità straziata, l'ignoranza
piena di disprezzodegli uomini nei
confronti di quell'amore di cui Cristo è portatore. Questa croce, coricata,
inaugura un'asse che attraverso gli occhi chiusi dell'angelo, si prolunga in
quelli di Giacobbe che sembra chinare la testa per ricevere la protezione
divina. Di qui all'altra scala, il passo è breve; due metafore: la scala della
Passione, scala di sofferenza associata al sacrificio e alla morte, la scala di
Giacobbe via al cielo e immagine di speranza. Una associazione che avevamo già
trovato nella creazione dell'uomo.
9 LA LOTTA DI GIACOBBE CON L'ANGELO Gn 32- 23,33
La notte della
Lotta di Giacobbe è rischiarata dalla luminosa apparizione dell'angelo con la Menorah
Per realizzare quest'opera Chagall aveva
studiato quella di Delacroix nella chiesa di St. Sulpice, ma arricchisce il
tema con motivi personali: il gallo d'orosimbolo di energia( simbolo di tradizione popolare slava) , ma in questo
casoin quanto giallo, domina il quadro,
il gallo che canta all'arrivo dell'aurora e in questo quadro annuncia l'alba,
la fine del combattimento di Giacobbe sotto i cui piedi si distende Vitebsk cosicchè
i due sembrano proiettati in cielo conferendo all'opera una dimensione
cosmica.Lo spuntare dell'aurora indicail
momento scelto dal pittore , la fine della lotta il momento della
riconciliazione in cui Giacobbe chiede allo sconosciuto di benedirlo.
E il combattimento mistico che l'uomo
impegna tra bene e male; in questo combattimento Chagall. sceglie il momento
della riconciliazione
10 MOSè DAVANTI AL ROVETO ARDENTE (Es.3)
Entriamo nel libro dell'Esodo di cui
Chagall. ci presenta tre episodi unificati dalla figura di Mosè:Mosè davanti
al cespuglio ardente.La disposizione
delle scene ci porta da destra a sinistra in una lettura che è quella della
scrittura ebraica.Mosè, accanto a lui
Aronne col pettorale,è caduto in
ginocchio nei pascoli di Jetro nel paese di Madian. Al di sopra del roveto in
fiamme, una voce parla a Mosè, che Chagall. trasforma in angelodissolto nel verde e chiuso nell'irradiarsi del
clipeo iridato. Quell'arcobaleno di Ezechiele che l'arte, dopo Bisanzio, ha
usato per esprimere la ierofania il Cristo Signorenella mandorla iridata. Un cerchio dinamico
che crea l'asse della tela e collega i due Mosè: quello che riceve il messaggio
divino e quello che lo compie(Es.3,1ss)L'opera è concepita secondo un concetto cromatico che dal blu e verde
termina nell'incandescenza dei gialli e rossi
Sulla sinistra è sintetizzato il
racconto della fuga dell'ordine di Mosè al Mar Rosso e l'attraversamento dove
gli egiziani sonomolto caricaturati,
mentre il popolo ebraico composto diventa la carne stessa del Profeta la cui testa
gialla è il faro direzionale del popolo verso la salvezza che diventerà la
legge
11 LA ROCCIA COLPITA (ES.17-1,7)
Austero nella sua cromaticità
bruna,è anche la più popolata di tutte
le scene.Ciòche appare immediatamente èla composizione su due colori: una monocromia
rossa e una marrone con trattidi colore
che non fanno che sottolineare quella tonalità bruna che esprimel'arsura del deserto Su questa stesura cromatica
l'artista racconta il popolo che preme attendendo il miracolo dell'acqua.
Mosèsottolineato dall'unico azzurro ,
abbandonato dall'ingratitudine del popolo, solitario nel suo dialogo, con Dio
sollecita ancora la Suapotenza. In alto il giallo cielo appare più
glorioso
12 MOSè RICEVE LE TAVOLE DELLA LEGGE (Es.19-20)
La consegna delle tavole della legge
diventa la conclusione del dialogo diretto dell'uomo con Dio. Aronneregge il candelabro e porta sul pettorale le
pietre delle 12 tribù.
Israele è una folla ben presto
attiratadalle seduzioni del vitello
d'oro che appare in alto a destra.Davide e Geremia rispondono con lamenti alla debolezza del popolo. La
scena si compone in una mezza ellisse col vertice nella consegna della legge e le parti laterali nel popolo.
La scena gloriosa è descritta nei toni
più luminosi e si pone come conclusioneo apoteosi di un lungo travaglio: il bianco e giallo, il colori della
lucedel divino, sono semplicemente
animati dalnero. La scena si svolge in
pieno cielo percorso da raggi, animato sottilmente dai protagonisti della
vicenda Chagalliana. La diagonale di Mosè che, sollevato, tende le braccia alla
legge, organizza questo ultimo incontro con Dio. Un angelo porta la Torah in terra. Mosè
illuminato da tutte le parti appare il più glorioso dei profeti, il redentore -
con il Cristo, al quale Mosè spesso è associato - del peccato che aveva fatto
cacciarel'uomo dal Paradiso.
LA SALA PER CONCERTI
E pervasa da una meravigliosa atmosfera azzurra, diffusa dalle tre
vetrate che presentano un tema cosmico universale profondamente poetico, la Creazione narrata
dalla Genesi. Chagall suddivide l'evento in tre tappe: i primi 4 giorni, la creazione
degli animali e dell'uomo, il settimo giorno, il Sabato.
Il
complesso delle vetrate si legge da destra a sinistra come la scrittura
ebraica, come la tavola che raffigura. Il roveto ardente.
IL CANTICO DEI CANTICI
L'artista dedica i dipinti del Cantico
esposti in apposita saletta,alla moglie con una iscrizione: A Vava, mia moglie, mia gioia e mia
allegrezza, esprimendo cosìliricamente quell'amore sempre presente nelle sue tele. Questo libro della Bibbia - unico nel suo genere - è il cantico dell'Amore che
si compie tra l'uomo e la donna, una realtà in cui abita il misteroche apre ad un amore più grande, in cui
Diosi rivela. Chagal
rapito nel misterocosmico che risuona
nel Cantico dei Cantici testimonia il proprio rapimento in un'opera
singolare.
Tornando nella stanza del Cantico a 96
anni ebbe a mormorare Dieu èst ici (Dio è qui)
CANTICO DEI CANTICI C.III
L'immaginario biblico si incontra con quello
del pittore russo che immerge i due sposi in un fantasmagorico mondo di
cerbiatti, colombe, alberi in fiore, in un cromatismo rosa caldo e luminosoche passa al rosso all'arancio al bianco,
dove schioccano nell'armonia dolcemente incandescente, i gialli gli azzurri i
viola. La scelta di uno stesso colore rientra nella tecnica musicale del tema
delle variazioni. Per Chagall la musica è indissociabile dalla pittura.
La
metafora dell'alleanza tra il Signore e il suo popolo è sempre presente nella
metafora delle nozze e nell'affollarsi festoso di gente, città appena
accennate, immerse tra i colli e distese sulle rive dei mari. Ogni tanto spunta
un richiamo preciso, come il trono di Salomone, il re Davide, il candelabro a 7
bracci,ma su tutto dominano le figure
della sposa e dello sposo,sempre
sospesetra angeli in una gaia atmosfera
di colori e di luci.
L'unione dell'sposa (sempre inun lungo e aereo abito bianco) e dello sposo,
è raffigurata da Chagall nel volo
fantastico di un cavallo nel cielo rosso:
Ho trovato l'amato dell'anima mia e non lo lascerò più. (Ct 3,4)
Le opere del Messaggio Biblico,
raccolte da Andrè Malraux nel 1969 nel moderno museo di Nizza, sono statedonate dall'artista alla Francia con questa
dedica: Ho voluto dipingere il sogno di
pace dell'umanità. Forse in questa casa verranno giovani e meno giovani a cercare un ideale di fraternità e
d'amore come i miei colori l'hanno sognato. Forse non ci saranno più nemici e
tutti,qualunque sia la loro religione,
potranno venire quie parlare di questo
sogno, lontano dalla malvagità e dalla violenza. Sarà possibile questo? Credo
di si, tutto è possibile se si comincia dall'amore.(M.Chagall - Prefazione al catalogo del Museo)
Chagall lavorò fino alla finefino al giorno prima di morire il 28 marzo
1985Guardando - ha detto un
autore - le cose del mondo con
l'innocenza di un bimbo"
Vecchio, cantò tutta la sua gratitudine e amò
attendere la vita futura come l'eterno compiersi di quella trascendenza dell'esistere che lo aveva affascinato e
occupato nella sua vita e che espresse nella poesia:
POUR L'AUTRE
CLARTè
(PER L'ALTRA CHIARITà)
Mio Dio per l'altra chiarità
che tu hai donato alla mia anima
grazie
mio Dio, per la tranquillità
che hai donato alla mia anima
grazie
Mio Dio, la notte è venuta
tu chiuderai i miei occhi prima del giorno
e io dipingerò di nuovo
Dei quadri per te
Sulla terra e nel cielo
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TESTO DELLA
DEDICA FATTA DA CHAGALL PER LA DONAZIONE DEL
MESSAGE BIBLIQUE ALLA FRANCIA
Fin dalla mia
prima giovinezza sono stato conquistato dalla Bibbia: mi è sempre apparsa e
ancora mi appare come la più grande fonte di poesia di tutti i tempi.
Fin d'allora ho cercato questo riflesso nella vita e
nell'arte. La Bibbia
è come una grande eco della natura ed è questo segreto che ho cercato di
trasmettere.
Secondo le mie forze, tutta la mia vita, sebbene
abbia talvolta l'impressione di essere assolutamente un altro, di essere nato -
si potrebbe dire - tra cielo e terra, che il mondo sia per me un grande deserto
in cui la mia anima vaga come una fiaccola.
Ho fatto questi quadri all'unisono con questo sogno
lontano, ho voluto lasciarli in questa Casa perchè gli uomini cerchino di
trovarvi una certa pace una certa spiritualità, una religiosità, un senso della
vita.
Questi quadri, nel mio pensiero, non rappresentano il
sogno di un solo popolo, ma quello dell'umanità.. Ho pensato di lasciarli alla
Francia, il paese dove sono nato una seconda volta.
Non
tocca a me commentarli: Le opere d'arte devono esprimersi da sè
La pittura, il colore, non sono forse ispirati
dall'Amore? La pittura è solo il riflesso del nostro io interiore e per questo
stesso la maestria del pennello è superata, non conta affatto. Il colore con le
sue linee contiene il vostro carattere e il vostro messaggio.
E poichè la vita va inevitabilmente verso la fine vediamo,
durante la nostra, di colorarla con i nostri colori di amore e speranza. In
questo amore si trova la logica sociale della vita e l'essenziale di ogni
religione. Per me la perfezione, nell'arte e nella vita, è sgorgata da questa
fonte biblica. Senza questo spirito, la sola meccanica di logica e di
costruttività, nell'arte e nella vita non porta frutti.
Forse in questa casa verranno i giovani e meno
giovani a cercare un'ideale di fraternità e d'amore così come i miei colori e
le mie linee l'hanno sognato. Forse vi si pronunceranno anche le parole di
quell'amore che io provo per tutti. Forse non ci saranno più nemici. Come una
madre con amore e dolore mette al mondo un bambino, i giovani e i meno giovani
costruiranno il mondo dell'amore con un nuovo colore e tutti, qualsiasi
religione abbiamo, potranno venirvi e parlare di questo sogno, lontano dalle
malvagità e dalla violenza.
Vorrei che in questo luogo si
esponessero opere d'arte e testimonianze della spiritualità di tutti i popoli;
che si facesse udire la musica e la poesia dettate dal cuore di tutto il mondo.
E
possibile questo sogno? Credo di si. Nell'arte come nella vita tutto è
possibile se si comincia dall'amore. Marc Chagall