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PIETRO

La presenza dei due Apostoli nell'arte della capitale

PIETRO E PAOLO RADICI DI ROMA

Tra i graffiti le testimonianze della fede

Lastra di loculo di Asellus- sec IV Musei Vaticani

 

 

Le celebrazioni del passaggio al terzo millennio - il Giubileo 2000 - ha attirato milioni di pellegrini a Roma.

 

Perché Roma?

Perché da 2000 anni uomini di ogni cultura guardano a Roma? Quali sono le radici profonde di questa realtà?

Il richiamo dei pellegrinaggi nella Città Eterna è molto antico, sin dal sec.II i pellegrini venivano a pregare sulla tomba degli Apostoli e Padri della Chiesa di Roma, Pietro e Paolo, qui martirizzati e sepolti. Questa presenza fece di Roma il centro della cristianità e nei secoli successivi, con la libertà costantiniana dal IV secolo, la città si trasformerà, per diventare quella che oggi ci appare, una città carica di memorie nelle piazze, nelle vie, nelle chiese, nei monumenti.

Origini del Cristianesimo a Roma

Portato in città forse da quegli stranieri romani presenti al discorso di Pietro nel giorno di Pentecoste (Atti 2,10) il cristianesimo si sviluppò ben presto, pur con forti contrasti, in seno alla comunità giudaica residente a Roma. Ne parlano gli storici romani: il testo di SVETONIO e' la più antica notizia della presenzacristiana a Roma cui Paolo, tra il 56-57, indirizza la sua Epistola. Così quella di TACITO, grande storico romano del II secolo che parla della grande persecuzione scatenata da Nerone nel 64.

Alla fine del I secolo S.Clemente

Romano

IV papa attesta, alludendo alla stessa persecuzione e ai cruenti spettacoli nel Circo Vaticano, che i cristiani si raccolsero in quell'occasione intorno agli Aspostoli Pietro e Paolo per attingere la forza necessaria. (Clem.Rom. Epistola Corinti 15,6)

Pietro venne nella capitale dell'impero, tra il 42 e il 64 nella comunità cristiana che si era formata. Scrive nella sua Prima Lettera (5,13): Vi saluta la chiesa che è in Babilonia Babilonia era ormai scomparsa, Roma era diventata sinonimo di Babilonia

La venuta di Paolo nel 61, è invece precisata da At 28,15. Paolo che si era appellato a Cesare, giunse in catene a Roma, dove trovava un gruppo di fratelli cristiani ad attenderlo al Foro di Appio e alle Tre Taverne.

Pietro a Roma

I Padri parlano unanimemente della presenza di Pietro a Roma oggisostenuta dalla maggioranza degli studiosi, anche tra i fratelli separati.

Nel II secolo, Ireneo vescovo di Lione nell'opera Contro le eresie cita i primi tre successori di Pietro.

TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE ED ARTISTICHE

Numerosi reperti archeologici e artistici del II-IV secolo, confermano queste testimonianze. Nella sua stele funeraria, ABERCIO, vescovo di Gerapoli del 170, racconta, con linguaggio simbolico, di aver visto la regina dalle vesti d'oro e dai calzari d'oro insieme ad un popolo che aveva uno splendido segno. Giustino (padre della chiesa del sec II morto martire a Roma nel 165) negli stessi anni spiega Questa regina è la Chiesa di Roma contrassegnata dal successore di Pietro.

Le sculture di numerosi sarcofagipresentano i fatti evangelici riguardanti Pietro con Gesù. Menzionato oltre duecento volte negli scritti neotestamentari, Pietro emerge come il più autorevole degli apostoli.

Nel Sarcofago di Giona del Museo Pio Cristiano in Vaticano ( III secolo), è rappresentato l'arresto di Pietro nel Carcere Mamertino, il miracolo della fonte il battesimo dei suoi carcerieri (Atti di Pietro II sec.)

Frequente è poi la raffigurazione dei miracoli di Pietro raccontati dagli Atti degli Apostoli e soprattutto la scena della negazione, dove Pietro, con la mano sul mento e accompagnato dalla presenza del gallo, ascolta pensoso la predizione di Gesù(Mc.14,30)

Pietro in cattedra appare nel Sarcofago dei Due Fratelli del sec.IV . Nel Sarcofago di passione (340-360) proveniente da S.Paolo fuori le mura, accanto all'allegoria delle Risurrezione è raffiguratol'arresto di Pietro e a destra, per la prima volta, il martirio di Paolo. Nei sarcofagi romani tra il terzo e il quarto è costante la raffigurazione dei racconti relativi a Pietro . Nel IV secolo nelle absidi mosaicate, compare Cristo Signore checonsegna la legge o le chiavi a Pietro mentre Paolo applaude. Tra questi il bellissimo affresco della Catacomba di Commodilla

e il mosaico del Mausoleo di S.Costanza.Queste raffigurazioni presentano la scena della Traditio clavium cioè la consegna delle chiavi a Pietro: A te darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto anche nei cieli (Mt. 16,19) Questa affermazione che sancisce il mandato a Pietro, diventerà un tema diffusissimo nell'arte, mentre il simbolo delle chiavi costituirà, a partire dal V secolo, l'attributo di Pietro, così come la spada e il rotolo sarà quello di Paolo.

Il racconto apocrifo dell'incontro di Pietro e Paolo dopo i contrasti ideologici di Gal. 2-7,14, ha prodotto numerosissime opere medaglioni, vetri dorati, lastre funerarie. I due Apostoli appaiono affrontati, faccia a faccia ben identificati nelle loro sembianze, accomunati dal monogramma di Cristo o dalla corona del martirio. Tra i più noti, il bellissimo vetro della Biblioteca Vaticana; altrove (avorio di Castellammare di Stabia) gli Apostoli vengono raffigurati nell'abbraccio alle porte di Roma prima del martirio.

Dopo il IV secolo, le immagini dei due Apostoli, nel contesto decorativo delle solenni

basiliche mosaicate, entrano nella grande tradizione figurativa cristiana.

I DUE APOSTOLI - IL MARTIRIO

 

Circa il martirio di Pietro e Paolo a Roma, le testimonianze materiali come quelle letterarie sono numerose. Clemente Romano terzo Papa, nella sua lettera ai Corinzi del 96, porta l'esempio di pazienza degli Apostoli che furonocatturati, processati e uccisiinsieme ad una folla di eletti. Pietro, secondo lo storico Eusebio sulla base di uno scritto di Origene, venne crocifisso a testa in giù tra gli altri cristiani nel circo di Caligola sulle pendici del colle Vaticano tra il 64 e il 67, e sepolto in una tomba terragna della necropoli esistente lungo il circo. Paolo venne decapitatonella stessa persecuzione sulla via Ostiense e sepolto nella necropoli sulla quale nel 386 venne costruita la basilica costantiniana. Sulla tomba dei due apostoli sorse subito un piccolo monumento, una memoria, di cui parla il prete Gaio nel sec.II:

In Vaticano e sulla Via Ostiense, ti mostrerò i trofei (tombe gloriose) di coloro che hanno fondato questa Chiesa.

 

LA TOMBA DI PIETRO

 

Era convinzione comune, che la Basilica elevata da Costantino, fosse sorta sulla tomba dell'Apostolo. Questa infatti vennerealmente trovata negli scavicondotti per volere di Pio XII tra il 1939-49.

Il piccolo monumento citato da Gaio presbitero romano (Eusebio Storia ecclesiastica 2,25,7) costruito sopra la sepoltura di Pietro, era costituito da un'edicola con una nicchia e due colonnine, addossato ad un muro rosso e diviso in due da una lastra orizzontale di travertino. In seguito nel muro detto g - superstite di una adiacente edicoletta - si ricavò un loculo che rivestito di marmo, ospitù i resti dell'Apostolo. Le successive ricerche di Margherita Guarducci tra il 1953-58, (M.Guarducci La tomba di Pietro - Rusconi 92) portarono al rinvenimento di alcune ossa di un uomo di circa 60 anni sepolto nel loculo del muro g . Sul muro i fedeli avevano inciso innumerevoli crittografie mistiche - preghiere e invocazioni - a Cristo a Maria a Pietro. Nel III secolo, forse a causa della persecuzione di Valeriano, i corpi di Pietro e Paolo, vennero con probabilità, temporaneamente sistemati nella Memoria Apostolorum, l'attuale Catacomba di S.Sebastiano. Del loro culto qui celebrato il 29 giugno, restano, commovente e visibile testimonianza, le centinaia di invocazioni graffite sul muro della triclia. (F.Bisconti - Memoria apostolorum- 2000-Catalogo Mostra)

 

LA BASILICA

 

La tomba di Pietro collocata sulle pendici del Vaticano nel luogo del circo di Caligona e Nerone dove era la necropoli pagana, divenne centro di convergenza per altre sepolture cristiane. Il trofeo, cioè il piccolo monumento a Pietro visto nel sec.II da Gaio, venneinserito nell'altare della Basilica costruita da Costantino a partire dal 320. Nei secoli successivi si ebbero altresovrapposizioni sino a giungere all'attuale altare della basilica michelangiolesca del 1594.

L'altare papale che si trova sotto il baldacchino del Bernini è collocato esattamente al di sopra del primo monumento e, dunque, al di sopra della tomba di Pietro.

Nelle Grotte Vaticane, attraverso l'arco aperto nel 1979 è visibile la confessione, cioè il sepolcro dell'Apostolo. La nicchia del Trofeo- oggi nicchia dei Pallii- rivestita del mosaico del Salvatore,collocata in posizione decentrata per la presenza del muro g, resta ancora a testimoniare Pietro è qui.

 

CORRIERE DI SALUZZO 27 ottobre 2000-

 

BIBLIOGRAFIA

 

AA.VV - Pietro E Paolo La storia il culto la memoria nei primi secoli - Electa2000-

M.GUARDUCCI La tomba di Pietro - Rusconi 1992

I PADRI APOSTOLICI Città Nuova 1998



Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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