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La ricerca delle ORIGINI 11 Febbraio2000

Le CATACOMBE CRISTIANE

Culla della civiltà artistica delle prime comunità

 

 

La conclusione del secondo millennio e le celebrazioni ad esso collegate,hanno indotto anche i più distratti e disinteressati ai dati storici, a riflettere su una realtàimprescindibile: duemila anni di che?Evidentemente un periodo storico ha inizio da un fatto. Si è scoperto allora che il calendariointorno a cui ruota il mondoe la storia è quello che decorre dalla nascita di Gesù Cristo. In realtàsecondo recenti studisui dati esposti dallo storico dei Vangeli Luca(2,1-3) la nascita di Cristo sarebbe avvenuta6 o 7 anni prima, ma ormai dalVI secolo la datazione si è definita nella forma attuale e tale resta.

La riflessione su questi dati, nell'Anno Giubilare indetto dal Pontefice, ha incentivato il grande movimento del pellegrinaggio: si va pellegrini alla ricerca di Dio, e con tanta voglia di vedere i luoghidelle origini, dove maggiori sono le testimonianze religiose ei valori artistici.In particolare si va a Roma centro della cristianità. Alla città che in questi anni - tra approvazioni, polemiche e proteste - è diventata un'unicocantiere di restauro -arriveranno pellegrini eturisti, attratti dal fascino di un Papa che sa parlare a tutti eincuriositi da monumenti unici, diindiscutibile bellezza e suggestione, ricchidi storia e di fascino, testimoni dell'evento bimillenario che ha annientato la più grande potenza di tutti i tempi.

E ci sarà chinon accontentandosi della visita ai monumenti, affascinato dalla ricerca delle radicidella nostra cultura e della nostra fede, scenderà alla scoperta dei primi segnidel linguaggiovisivo e artistico dei cristianidel silenzio; quei segni simbolici - le stenografie dell'anima dice Costantino Ruggeri - che, nell'alternarsi delle persecuzioni, seppero esprimere tutti i contenuti dellafede dei primi cristianie la loro speranza.

I FATTI

Il cristianesimo arrivò ben presto a Roma. Quando S.Paolo vi giunse verso il 61, vi trovò una comunità cristiana già ben organizzata che lo accolse sulla Via Appia (At.28,14). Essa era sorta spontaneamente allorchè - come ricordano gli Atti (2,10) - tra gli ascoltatori di Pietro la mattina di Pentecoste c'erano degli stranieri romani. La prima comunitàcristiana era costituita per lo più di gente umile e povera: braccianti, operai, schiavi, quelli che perprimi potevano accogliere il messaggio liberante di Cristo; mac'erano anche dei ricchi.Questi secondo l'insegnamento degli Apostoli (Atti,4, 32-35), fornivano i mezzi per il sostentamento e l'organizzazione della comunità mettendo a disposizione leproprie case. Nelle loro ricche dimoreavvenivano le assemblee dei credenti, le celebrazioni eucaristiche e i battesimi.

 

 

TESTIMONIANZE

Queste prime chiesedomestiche - le domus ecclesiae- divenute centro di irraggiamento cristiano, erano numerose, ma scomparvero con le trasformazioni dei secoli successivi. Molto nota resta a Roma quellaal Celio , sotto la basilica dei SS. Giovanni e Paolo, con significativi dipinti,quella che fu la casa di S.Cecilia sotto la basilica omonima, e, con probabilità, quella sotto la basilica di S.Clemente.

LE CATACOMBE

Furono i benestantiche donarono i terreni per le sepolture. Il crescente numero dei cristiani , le persecuzioni, le necessità dei poveri e la consapevolezza che l'unità dei credenti si doveva conservareanche nella morte, sviluppò nei cristiani, sin dal sec. II, la necessità di avere sepolture proprie.

 

Catacomba di Priscilla - galleria con loculi

 

Così i fratelli più ricchi offrirono i loro ipogei (luoghi di sepoltura sotterranei) che, ampliati in un reticolo di gallerie, originarono le aree sepolcralinote col nome del generoso donatore: Priscilla, Domitilla, Pretestato, Ottavilla,sorte tra il II e il III secolo. Sono del III secolo quella di S.Sebastiano la prima nota col terminecatacumbas equella di S.Callisto, che divenne il cimitero ufficiale e più importante della Chiesa nel III secolo.

Il nome col quale i cristiani definivano i luoghi di sepoltura è cimitero. Untermine che si oppone a necropoli (città dei morti) in usonel mondo pagano.Cimitero deriva dal greco Koimào= dormire e rivela la fede nella risurrezione:il cimitero diventavaper i cristiani, che chiamavano dies natalis il giorno della morte, il luogo del sonno in attesa della risurrezione. I cimiteri cristiani sono universalmente noticol termine di CATACOMBA, ma solo dall' epoca medioevale. Catacomba deriva dal greco e significa presso la cavità; infatti era in un avvallamento - una cava di tufo - che si trovava il cimitero di S.Sebastiano, l'unico conosciutonel Medioevo perché sopravvissuto alle distruzioni dei secoli barbari.

LEGGENDA e REALTA'

E' leggenda dei romanzi d'ottocento il soggiorno clandestino nelle catacombe dei cristiani perseguitati.Nei cimiteri si svolgevanoriti funebri e riunionidi preghiera; come luoghi di sepoltura erano ben noti all'autorità che ne possedeva le planimetrie e dunque non avrebbe avuto difficoltà a trovarvi dei rifugiati.

 

 

Le catacombe furono numerose, esteseper chilometri, in una rete di galleriescavate nel tenero tufo del Lazio, sovrapposte a 4 o 5 piani sino ad una profondità di25 metri. Minime sonole strutture architettoniche, evidente il carattere fortemente ugualitario tra le sepolture: i loculi, cavità sovrapposte lungo le pareti della galleria, l'arcosolio, i cubicoli, i lucernari.

Arcosolio con i 12 Apostoli Ipogeo degli Aureli -Roma

LA SEPOLTURA

Nel loculo, veniva deposto il corpo avvolto in un lenzuolo, veniva chiuso da una lastra di pietra o marmo su cui era inciso il nome, una data, un simbolo.

 

 

Accanto la lucernetta.

Questi cimiteri che accolsero i martiri e i cristiani dei primi secoli,

sono anche la culla della civiltà artistica delle prime comunitàche, condizionate dalla clandestinità e dall'originario aniconismo (proibizione delle immagini) esprimono nel segno simbolico tutta la loro fede e la loro speranza in Cristo. "I SIMBOLI cristiani nacquero nel buio, ma furono luce di gente che non si divertiva a scrivere sui muri per capriccio. Furono testimonianze di uomini e di donne bambini anziani, che andavano cantando al Circo Massimo, incontro allecroci alle scuri, al fuoco, alle belve... primizia della fede di un popolo che osava credere nella più incredibile delle verità: la Risurrezione... In quelle commosse preghiere in quei colloqui abbreviati col Trascendente, c'era tutto il rapporto del credente con Dio" (Costantino Ruggeri).

CORRIERE DI SALUZZO FEBBRAIO 2000

 

BIBLIOGRAFIA

Fiocchi, Bisconti Mazzoleni Le CATACOMBE CRISTIANE DI ROMA Schnell&Steiner 1998

Costantino Ruggeri- STENOGRAFIE DELL'ANIMAEd Piemme 1991

Raffaella Farioli ELEMENTI DI ICONOGRAFIA CRISTIANA Ed.Patron Bologna

Antonio Baruffa LE CATACOMBE DI S.Callisto Libreria Editrice Vaticana

Egon Sendler ICONA IMMAGINE DELL'INVISIBILE - Ed Paoline

G.Wilpert La PITTURA DELLE CATACONBE ROMANE

- I SARCOFAGI CRISTIANI ANTICHI Città del Vaticano

F.Mancinelli CATACOMBE e BASILICHE Ed. Scala

AA.VV. I SIMBOLI DEL MEDIOEVO Jaka BooK

Manfred Lurker DIZIONARIO DELLE IMMAGINIO E DEI SIMBOLI BIBLICI - Ed Paoline 1989



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