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Anche questo attesissimo capodanno 2000 -millennium per le agenzie commerciali - Anno Giubilare che celebra il secondo millennio della nascita di Cristo - è stato introdotto - come sempre il 1° gennaio - dall'immagine della tenerezza materna

MARIA - MADRE DI DIO

LE IMMAGINI DI MARIA COL BIMBO

La maternità di Maria è uno dei temi più interpretati dagli artisti di tutti i tempi

 

 

Anche l'attesissimo capodanno 2000 (millennium per le agenzie commerciali) e la celebrazione Giubilare del secondo millennio della nascita di Cristo, è stato introdotto, come sempre il 1° gennaio, dall'immagine della tenerezza materna: la festa della Madre di Dio. E' una festa che, in verità, scivola sempre piuttosto in sordina, offuscata com'è dallo stordimento di cenoni e botti nella frenesia della lunga nottata, tuttavia si tratta di una solennità molto antica.

 

Maria Gesù, il Profeta e la stella Catacomba Priscilla-Roma, fine sec. II inizio sec.III

 

Quando venne la pienezza dei tempi Dio mandò suo Figlio nato da donna

(Gal. 4) così scriveva S.Paolo verso il 54 d.C. presentando con immediatezza la definizione della figliolanza divina e umana di Gesù.

La Maternità divina di Maria, venne celebrata sin dall'inizio in collegamento con le festività natalizie. A Roma, già nel secolo VII, sostituiva le feste, spesso licenziose, del capodanno dedicate al dio Giano Bifronte. Riaffermata nel XIII secolo al 1° gennaio, la festa della Madre di Dio venne significativamente associata da Paolo VI nel 1968, alla Giornata Mondiale della Pace per implorare da Dio- mediatrice la Regina della pace-il dono

 

Chagall La Madonna del Villaggio part. 1938-42 Madrid

 

supremo della pace. Maria, una donna che ha il privilegio - ha detto recentemente il Papa - di poter ripetere con piena verità umana la parola pronunciata da Dio Padre su Gesù:Tu sei mio Figlio' (Lc 3,22). Madre secondo la carne del Figlio di Dio e strettamente legata agli eventi della Redenzione e alla dimensione trinitaria Maria, nella sua divina maternità, è diventata uno dei temi più interpretati dagli artisti di tutti i tempi: da Duccio a Giotto, dall'Angelico a Raffaello e Tiziano, da Caravaggio a El Greco; anche nelle opere di Chagall - ebreo russo contemporaneo affiora il ricordo delle icone mariane conosciute in patria.

 

Le immagini della Madre unita teneramente al piccolo Gesù realizzate dai grandi maestri, ammirate e diffuse, sono diventate il clichè iconografico ripetuto e rielaborato nei mille rivoli della religiosità e della pittura popolare. Numerosissimi sono poi i toponimi mariani che, risalenti per lo più alla prima cristianizzazione del territorio, si collegano quasi certamente con la proclamazione dogmatica di Efeso. Nel 431 infatti, il Concilio convocato ad Efeso, dichiarava solennemente che Maria era Madre del Verbo incarnato, non solo dell'uomo Gesù Cristo, come affermava l'eresia di Nestorio; la Vergine era laTheotòkos, la Madre di Dio.

La dichiarazione ufficiale della Chiesa già ampiamente consolidata nella fede del popolo, venne accolta con un tripudio collettivo di gioia: una grandissima festa e una solenne fiaccolata - forse la prima nella storia della fede mariana - che illuminò la notte della città.

 

 

L'indomani di questo evento, nel 432, Sisto III a Roma, ristrutturò S. Maria Maggiore, una delle quattro basiliche patriarcali romane sorta all'Esquilino sulla precedente basilica liberiana del sec. IV. Sisto III, dedicando questa Basilica mariana - la prima e la più importante in Occidente - alla Theotòkos, volle celebrarla con i racconti dell'Incarnazione, resi con vivace vena narrativa e ricca cromatismo, nel mosaico dell'arco trionfale.

Ma già prima di Efeso l'arte delle origini documenta la fede del popolo cristiano nella Madre di Dio . Numerose sono le raffigurazioni raccolte nelle catacombe romane dall'archeologo G.Battista De Rossi sin dal 1863. La più antica è quella del sott'arco nell'arcosolio della Catacomba di Priscilla della fine del II secolo primi decenni del terzo. Maria seduta, vestita in abiti romani, il capo, coperto dal mantello, reclinato verso il piccolo Gesù che, teso un braccio alla Madre, si volge verso l'osservatore.

 


 

 

 

Negli scavi della Basilica Vaticana presso la memoria, la tomba di S.Pietro eretta da Costantino, la studiosa Margherita Guarducci scoprì nel 1953 sul muro dei graffiti, un documento di notevole interesse: il nome intero di Maria graffito insieme al monogramma di Cristo e di Pietro, sotto l'esclamazione nika, vittoria.

 

Nel Cimitero Maggiore del IV sec. nella lunetta di un arcosolio appare Maria affiancata dal monogramma costantiniano di Cristo con le mani alzate nell' atteggiamento dell' orante, mentre il Bambino è davanti a lei. E' questa un'iconografia molto diffusa nell'arte di Bisanzio; anche nella basilica inferiore di S. Clemente a Roma un'immagine del sec. VI presenta Maria col Bambino in abiti preziosi di basilissa (imperatrice) bizantina. La raffigurazione della Madre di Dio col Bambino, troverà dopo il IX secolo nelle icone, l'espressione più alta e teologicamente più profonda. Tra le più note abbiamo l'Hodighìtria ( colei che indica la via) in cui Cristo, raffigurato come un adulto, è seduto in posizione eretta sul braccio della Madre come Salvatore, benedice e tiene in mano il rotolo del Vangelo; il suo abito tessuto d'oro, è la veste sacerdotale del Verbo incarnato. La Madre piena di serenità regale, lo presenta agli uomini intercedendo presso di lui.

Questa iconografia ebbe grande diffusione, venne interpretata in occidente in opere anche popolarmente note come La Consolata del noto santuario di Torino e le bellissime Madonne in trono dei dipinti quattrocenteschi delle nostre cappelle come quelle dei Fratelli Biazaci a Busca (CN), la Madonna nella Cappella di S.Stefano.

 

 

Infine la più nota tra le icone, la Vergine della tenerezza di Vladimir dell'XI secolo: Maria inclinata in preghiera, è teneramente abbracciata dal Bambino guancia a guancia con Lei; è l'immagine della Misericordiosa, Colei che, umile e alta più che creatura, dona incessantemente il Figlio, diventando rifugio e soccorso alla sofferenza degli uomini, che, già nel II secolo la invocavano: Sotto la tua protezione troviamo rifugio S.Madre di Dio.

 

Frammento del Papiro del sec.III trovato deserto egiziano, con la preghiera Sotto la tua protezione

 

BIBLIOGRAFIA

 

Fabrizio Mancinelli Catacombe e Basiliche Firenze 1981 - Scala

Margherita Guarducci La Tomba di Pietro Milano 1992 p.65

Margherita Guarducci I MISTERI DELL'ALFABETO Enigmistica degli antichi cristiani Milano1993 Rusconi - p.84-85

AA.VV. - LA VERGINE MADRE DAL SEC.VI AL SECONDO MILLENNIO Roma 1998 Centro di Cultura Mariana

 

 

CORRIERE DI SALUZZO GENNAIO 2OOO

 



Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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