IL BUON PASTORE
La
figura del Pastore buono - un simbolo che Gesù stesso
ha scelto per esprimere l'amore di Dio manifestato agli uomini - è stata
ripresa con accenti toccanti dal Papa Benedetto XVI nell'omelia della Messa d'inizio pontificato,
per sottolineare l'umile pazienza di Dio con l'umanità
alla quale egli si vuole ispirare: non è il potere che redime, ma l'amore ha
detto il Papa.
LA PARABOLA
Il
rimando alla parabola di Giovanni ha richiamato alla mente, un'immagine
iconografica molto nota e diffusa. Nessun brano evangelico ha lasciato una
traccia così profonda nei primi cristiani, come la metafora della pecorella
smarrita di Luca (15,3-7) e del Pastore Buono
descritto con tenero realismo da Giovanni (10,11-16).
CHI ERANO I PASTORI
Il pastore del tempo,
infatti, era responsabile della perdita delle pecore. Le pecore venivano rinchiuse in ovili durate la notte e più greggi
potevano essere riuniti insieme. Al mattino ogni pastore chiamava le proprie
pecore che, riconoscendone la voce lo seguivano e camminavano dietro di lui. Il
pastore portava con sé una coperta per dormire all'aperto, una bisaccia con del
cibo e un bastone per difendersi dall'assalto degli animali selvatici.
Gesù
presenta una variante all'immagine antica del pastore: egli è il Buon
pastore, non è mercenario, egli ama le
pecore e le chiama ad una ad una non fugge davanti al
lupo, ma difende le sue pecore sino a dare, per loro, la vita.

Buon
Pastore nella volta del cubicolo della Velatio nella
catacomba di Priscilla
IL BUON PASTORE
NELL'ARTE
Sia
nella pittura che nella scultura del cristianesimo delle origini, il Buon
Pastore è stato presentato, secondo il modulo classico, nello splendore della
giovinezza. Il capo è leggermente volto da un lato, vestito di una corta
tunica che gli scende sino alle ginocchia, stretta ai fianchi da una cintura;
la spalla destra completamente nuda mentre i piedi sono coperti da alti
calzari. Porta a tracolla la bisaccia per le provviste e
regge sulle spalle la pecora che tiene ben salda per le gambe; ai lati due
agnelli alzano fiduciosi lo sguardo verso di lui. Il simbolismo è
chiaro: nella figura del Buon pastore, viene
rappresentato Gesù salvatore e nella pecora si allude
all'anima salvata dall'amore.
L'immagine
del Buon Pastore è la più rappresentata negli antichi cimiteri di Roma del sec.
III sia nelle pitture che nelle lapidi sepolcrali. Talvolta il Pastore appare
isolato con la pecorella sulle spalle, ma nella maggioranza dei casi - come
immagine della beatitudine celeste - viene rappresentato
insieme al gregge (le anime beate) in un giardino (il paradiso) ricco di alberi
e di fiori e allietato dal canto degli uccelli come appare nel cubicolo
della Velatio nella catacomba di Priscilla

Il Buon
Pastore nelle cripte di Lucina della catacomba di Callisto
Il
Buon Pastore occuperà un posto sempre più rilevante sino ad occupare lo zenit
dei cubicoli. Un'altro esempio particolarmente interessante
si trova nelle cripte di Lucina della catacomba di Callisto: in una superficie
organizzata geometricamente sul fondo bianco, stanno uccelli e fiori, al centro
campeggia la bella figura del Buon Pastore che, con la sinistra, tiene la
pecorella sulle spalle e con la destra regge il secchio del latte e un bastone.
UN SIMBOLO NELLA STORIA
La
simbologia del pastore e del suo gregge è antichissima e non è un'invenzione
cristiana. Il re di Babilonia si considerava infatti
pastore del popolo, di cui poteva disporre, mentre nell'Antico Testamento Dio,
lamentandosi dei cattivi pastori che sfruttano il gregge, promette un pastore
secondo il suo cuore (Ez.34)
Nell'arte
pagana il tema del pastore era frequente sui sarcofaghi mitologici dell‘Impero e rappresentava un mondo bucolico di felice
fertilità e di pace. Il crioforo (il pastore
con la pecorella) era simbolo della virtù della filantropia, esprimeva la felicitas e questo spiega il suo successo nei contesti funerari del tempo.
E nel VANGELO
Quest'immagine
pastorale che esprimeva visivamente quella descritta da Gesù
nella parabola, assunse progressivamente un'accentuazione biblica e cristologica sin dal III secolo, infatti
per Tertulliano, il crioforo è Gesù
Nessun'immagine poteva spiegare meglio il prezzo pagato da Gesù per la salvezza degli uomini: il Pastore buono che non
è mercenario, ama le pecore ad una ad una e va a cercare quella perduta, che
difende il gregge dal lupo sino a sacrificare la vita per le sue pecore. Fu per questo che, quando la Crocifissione non poteva ancora
essere rappresentata, la figura del Buon Pastore, divenne il primo simbolo del
sacrificio di Cristo per l'umanità: Offro la vita per le pecore e
diventeranno un solo gregge sotto un solo pastore. La salvezza di Cristo è
per tutti gli uomini.
FOGLIO DI
COLLEGAMENTO INFORMA CRISTO- SETTEMBRE 2005
BIBLIOGRAFIA
ANTONIO BARUFFA - Le
Catacombe di S.Callisto - 1992 -Roma Libreria
Editrice Vaticana
GIANFRANCO RAVASI -
I Vangeli di Natale - 1992 - SANPAOLO